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The Missing, la serie inglese da non perdere di vista

Creato il 12 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

The Missing è un’altra serie thriller che parla di un ragazzino scomparso? Sì, non si può negare. Il tema è già stato affrontato di recente sempre in Gran Bretagna da Broadchurch e lo spunto di partenza non è certo di qualcosa di mai visto prima. Diversi punti di contatto si possono rilevare inoltre nei confronti della recente pellicola Prisoners di Denis Villeneuve. The Missing racconta la vicenda di una coppia di inglesi che, nel corso di una vacanza in un paesino francese nell’estate del 2006, perde letteralmente il proprio figlioletto. Una storia straziante che ricorda la drammatica scomparsa della piccola Madeleine Beth McCann in Portogallo. Da uno spunto di stampo cronachistico si sviluppa però una serie dotata di una propria personalità, capace di crescere episodio dopo episodio e di creare un coinvolgimento emotivo notevolissimo, in una maniera analoga a quanto succedeva con la prima stagione del citato Broadchurch.

A funzionare in maniera splendida in The Missing è la costruzione temporale. La storia della scomparsa del piccolo Oliver parte nel 2006. Durante il quarto di minale dei Mondiali di Germania tra Francia e Brasile, vinto 1 a 0 da transalpini, il bambino sparisce da sotto gli occhi del padre in mezzo all’esultanza dei tifosi. Da lì in poi tutte le ipotesi sono aperte e la vita dei suoi genitori resta lì sospesa, in attesa di una risposta ad alcuni tragici interrogativi: cos’è successo a Oliver? Dov’è finito? Chi l’ha preso? La vicenda prosegue poi tra continui salti temporali, tra il 2006 e il presente, e ci svela a ogni puntata qualcosina in più sulla misteriosa sparizione.

Al di là della componente thriller, davvero avvincente e ricca di colpi di scena, a colpire più di ogni altra cosa in The Missing è la componente umana. Il dramma personale vissuto dai due genitori e il loro modo differente, almeno in apparenza, di affrontare la tragica scomparsa del figlio. Da una parte abbiamo il padre (James Nesbitt), un uomo che da quella maledetta serata del 2006 ha messo in pausa la sua vita ed è ossessionato da un’unica cosa, trovare una qualche traccia del figlio sparito nel nulla. Dall’altra abbiamo invece la madre (Frances O’Connor), che sembra reagire in maniera differente e provare a continuare con la sua vita. Attraverso le due splendide prove attoriali dei due attori protagonisti, è impossibile non farsi risucchiare all’interno del loro inferno privato. La serie britannica è abile nell’aggirare l’ostacolo del morboso, o della semplice cronaca nera, e riesce a ricostruire questa complessa e stratificata vicenda in maniera tanto delicata, quanto emotivamente devastante.

Trasmessa a fine 2014 da BBC One nel Regno Unito e da Starz negli Stati Uniti, The Missing è una delle serie migliori degli ultimi mesi. L’unico consiglio da darvi a questo punto non resta che quello di non mancarla.

di Marco Goi per Oggialcinema.net

The Missing, la serie inglese da non perdere di vista ultima modifica: 2015-03-12T11:07:26+00:00 da Marco Goi

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