1999, Johnnie To Kei-Fung.Gangsteristico hongkonghese purissimo, senza compromessi né secondi fini di sorta. Un capo clan è costantemente minacciato di morte, assolda 5 delinquenti tra la peggio specie della categoria come guardie del corpo, uno dei quali a coordinarli. Tutto nella più assoluta prevedibilità: rivalità iniziale, poi tra i 5 nasce una certa amicizia. Sparatorie, comportamenti d'onore, vite condotte con rassegnato fatalismo pur nella massima professionalità del momento, colpo di scena finale.
"A Hero never dies", di solo un anno prima, è lontano, altra faccenda, molto più pregna. Questo è quasi un puro esercizio di stile a scopo intrattenimento, eccellente da vedere con un bel drink e stuzzicherie varie.
Originale jazz alla hammond nelle musiche di sottofondo, un po' ossessionanti francamente, sempre presenti, tant'è che una delle scene più belle, in un centro commerciale deserto, si svolge nel silenzio più assoluto.
Insomma, non ho molto da dire, sicuramente si può vedere, l'avesse fatto mio fratello griderei alla grande rivelazione del cinema italiano, ma da Johnnie To ci si aspetta di più.



