Una campagna di cui sono venuto a conoscenza grazie al blog ninehoursofseparation di Silvia Pareschi e che ho deciso di diffondere a mia volta.
La biblioteca Rizzoli di New York, altrimenti conosciuta come “The Most Beautiful Bookstore in New York” ha chiuso i battenti lo scorso 11 aprile. Il suggestivo edificio che da sempre la ospita, e che risale al 1905, verrà probabilmente demolito per lasciar spazio all’ennesima speculazione edilizia della famiglia LeFrak, già colpevole della nascita di un quartiere d’ineguagliabile bruttezza nel Queens (LeFrak City ndr).
La Landmark Commission della Grande Mela, che poi è la commissione di NY per le Belle Arti, non ha riconosciuto al suggestivo edificio quello status di landmark che lo avrebbe salvato dalla demolizione. Come in tutte le tragedie moderne che si rispettino entra qui in scena quel connubio inestricabile di soldi ed efferatezza di cui vi risparmio i dettagli: da una parte c’è un pezzo d’architettura che ha contribuito a creare il fascino cosmopolita e intramontabile di una città, dall’altra la tendenza contemporanea a trasformare certa bellezza senza tempo (ma non immediatamente redditizia) in opportunità di guadagno facile e dal futuro non altrettanto significativo.
Non sono mai stato a NY, ma il giorno in cui ci andrò sentirò sicuramente la mancanza della sua libreria più bella.
Nel frattempo, malgrado la Libreria Rizzoli abbia già cominciato a cercare una nuova sede (di certo meno suggestiva della precedente) sono nati molti appelli e petizioni per provare a salvare perlomeno lo storico edificio da una fine ingloriosa. Trovate qui la petizione che anch’io, come tanti, ho firmato.
Un’ultima parola, e non solo per New York:
Non esiste futuro per un luogo che non riesce ad avere rispetto per il proprio passato.
Rifletteteci, quando capiterà anche a voi di passare davanti a un pezzo della vostra città che sta per essere cancellato…
Archiviato in:Uncategorized