il Giudizio di Carlo Lanna Summary:
E il network della HBO sforna un nuovo successo di critica e pubblico
I Golden Globes si sono appena conclusi ed è tempo di un bilancio. The Normal Heart che era candidato come Miglior Film tv dell’anno, può anche non aver vinto quest’ambito riconoscimento, ma ha stregato tutti grazie ad un grande bagaglio di forte emozioni. E’ stato il film televisivo più amato e discusso del web quello che la rete americana HBO ha trasmesso sulle sue frequenze lo scorso maggio ed arrivato anche qui in Italia sulla piattaforma di SKY. The Normal Heart scritto dal poliedrico Ryan Murphy (già autore di Glee ed American Horror Story), con un cast stellare tra cui figura appunto Matt Bomer, Mark Ruffalo, Julia Roberts, Jim Parsons e Taylor Kitsch, è ispirato all’omonima rappresentazione del 1985 devoluta, nei teatri di New York, da Larry Kramer. Questo film televisivo è lo step successivo del lungo cammino di sperimentazione intrapreso dalla HBO, che da sempre, ha cercato di coniugare i gusti del pubblico con tematiche sociali. Successo di critica ed accolto molto bene anche dai telespettatori, The Normal Heart è al quinto posto tra i film più visti del network, battuto solo da Behind The Candelabra che ha avuto più impatto tra il pubblico solo perché è stato proiettato con successo al Festival di Cannes.
Ci troviamo negli anni ’80, esattamente nel 1981, in un momento di grande espansione e rinnovamento per la cultura sociale. Questi sono gli anni dei vestiti sgargianti e delle buffe acconciature, gli anni d’oro per il cinema, una nuova era per l’entertainment televisivo, un momento magico per la musica pop e rock, ma sono anni bui per la realtà omosessuale mondiale. In un completo disinteresse delle istituzioni, il “cancro dei gay” si stava diffondendo a macchia d’olio come un male insidioso ed incurabile. Su questo incipit conosciamo la storia tristemente romantica dello scrittore gay Ned (interpretato da un convincente Mark Ruffalo), che insieme al suo amico nonché ex militare Bruce, decide di farsi portavoce di un movimento a favore dei diritti degli omosessuali. Ned finirà per conoscere ed innamorasi del giornalista Felix, interpretato da un bellissimo Matt Bomer all’apice della sua carriera d’attore. I due vivranno una travolgente storia d’amore, ma la malattia si intromette rompendo l’idillio. La dottoressa Brookener distrutta dal dolore per la morte di questi poveri innocenti, lotterà insieme a Ned per cominciare una sperimentazione medica e cercare di debellarevquesta malattia.Il finale è tragico, emotivo e colpisce al cuore con la stessa veemenza di un pugno nello stomaco. Ryan Murphy con The Normal Heart, è riuscito a tratteggiare non solo una storia d’amore intensa e passionale, ma anche un racconto dettagliato di una società al collasso, impotente e menefreghista di fronte ad un male che non deve e non doveva passare inosservato. Lo sceneggiatore quindi, facendosi carico di un grande calderone di emozioni, riesce a portare in tv un prodotto pulito, crudo, senza fronzoli, che mixa la tematica amorosa a quella sociale senza che i due universi entrino in collisione. The Normal Heart è un grido d’amore sull’indifferenza della società dell’epoca che a conti fatti, non è poi tanto diversa da quella in cui viviamo. Infatti se gli omosessuali stanno ancora lottando per essere riconosciuti come una coppia a tutti gli effetti e continuano a difendersi da stupidi soprusi, l’IAIDS non è più un pericolo latente anche se una cura vera e propria non esiste. La malattia che è stata riconosciuta solo nel 1985 dopo anni di feroci battaglie e false speranza, questo film tv è stato scritto principalmente per le nuove generazioni, per non dimenticare un periodo buio della storia dell’umanità.
Se The Normal Heart quindi vince per caratteristiche stilistiche e registiche, a convincere è anche e soprattutto il cast. Mark Ruffalo e Julia Roberts confermano il loro appeal, ma Matt Bomer e Jim Parson (e soprattutto il primo) si rivelano essere la colonna portante di tutto il film. Arrivare ai Golden Glebes è stato un grande traguardo, ma la vittoria di Matt Bomer fa capire come la qualità viene sempre premiata.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net