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The Raven – com’è morto Edgar Allan Poe

Creato il 03 aprile 2012 da Soloparolesparse

Mettiamo in chiaro che The Raven non è un capolavoro, James McTeigue ha fatto un ottimo lavoro ma non certo qualcosa di indimenticabile.
Lo dico perchè d’ora in poi questa recensione potrebbe sembrarvi eccessivamente entusiasta ed è bene essere chiari in partenza.

The Raven – com’è morto Edgar Allan Poe

Incontriamo Edgar Allan Poe negli ultimi giorni della sua vita.
Lo troviamo deluso, sconfitto, in bolletta, soprattutto sofferente perchè il suo lavoro, la sua arte non è stata riconosciuta, ma anche distrutto perchè ormai da tempo non riesce a scrivere qualcosa che lui ritenga degno.
A tenerlo in vita c’è solo l’amore per Emily, che però deve in qualche modo riuscire a strappare al padre che di lui non vuole saperne.

In questo panorama qualcuno inizia a compiere efferati omicidi ispirandosi ai racconti di Poe.
Così lo scrittore è invitato dalla polizia a prendere parte alle indagini perchè è l’unico che può anticipare le mosse dell’assassino.
Ben presto però sarà chiaro che si tratta di un attacco frontale nei confronti del grande  poeta.

L‘Edgar Allan Poe che McTeigue ci presenta è un uomo deluso e sconfitto, ma con dentro ancora amore per l’arte ed una forza notevole per lottare ancora.
John Cusack è splendido, sebbene nella mia mente abbia un’immagine di Poe decisamente diversa da quella presentata nel film, inevitabilmente forte e pronta a combattere anche fisicamente.

The Raven – com’è morto Edgar Allan Poe

Il film è comunque avvincente ed è impossibile restare fuori dai giochi e non provare a scoprire passo dopo passo cosa si nasconde nel buio della città, quale sarà la prossima mossa del killer.
Inevitabile anche il giochino di cercar di riconoscere i titoli dei racconti negli omicidi compiuti davvero.

E a proposito degli omicidi è molto buona la parte di effetti speciali relativa a i cadaveri e agli strumenti di morte nati dalla fantasia di Poe e già mille volte rappresentati al cinema (penso a Il pozzo e il pendolo).

Quello che manca è un po’ di magia.
Per dirla tutta io ho preferito il pur non splendido Twixt di Francis Ford Coppola …visto che sempre di Edgar Allan Poe stiamo parlando.


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