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THE RED LIST #Nina

Da Bibolotty
THE RED LIST #Nina



Prima o poi scoprirai di essere sulla RED list di Nina o di una sua amica



Ci sono uomini che hanno un radar per certe storie, e Nina è in grado di riconoscerli anche attraverso il monitor. L’eccesso di spirito che la incendia sin da subito –quello adolescenziale che non si levano mai di dosso-, un’ambiguità di fondo che lascia l’amaro in bocca –mai dire tutto, mai-, un tempismo straordinario nell’arrivare proprio all’ultimo secondo, quando già lei si rivolge altrove, e con un DM da fare arrossire –solo tu mi puoi salvare. La ragazza, perché anche se donna fatta Nina è ancora una ragazza, ha una passione per i poco impegnati, per quelli che oggi ci sono e possibilmente domani non più. Lo vuole coraggioso nell’assalto e rapido nella fuga: perché così si sente mancare, perché così le va il sangue al cuore, perché solo così fa male.
L’analista di turno, e la stessa Nina, che seziona argomenti e parole come fa per lavoro, avrebbe molto da dire: padre assente ma amabile e bello –con le altre-, madre trasfigurata dal rimpianto, l’imprinting con un amore fatto d’insulti, and so on... Nonostante lo sguardo oggettivo di chi seleziona il personale per una grande azienda, Nina vede in quelle relazioni "casuali” e della durata massima di sei mesi, il giusto mix tra passione –max una volta al mese, breve ma intenso, in un hotel tre stelle a metà strada-, e abitudine: salutini, faccine e baci della buona notte on line.
Al momento ci sono Carlo, Michele e Maurizio, sposato, sposato e single. Carlo l’ha conosciuto off line al matrimonio di sua sorella. Ricordo lontanissimo di una cotta adolescenziale, in realtà il solo con cui scambiare quattro chiacchiere, all’epoca su Gilera e con capello biondo platino al vento, oggi in macchinona e completamente calvo. Riapparso su FB con iniziali “mi piace”, ha continuato con inseguimenti su twitter e si è dichiarato infine su Skype, mostrandosi già la prima volta senza pantaloni. Non ama scrivere –questo è chiaro- e a Nina dispiace, lettrice di premi letterari e scultrice per hobby, comunque aspirante artista e grafomane, non vede l’ora di riversare su carta l’infinita serie di luoghi comuni che le passano per le dita. Non ha ancora capito se Carlo le piace sul serio, sa solo che appena comincia a immaginarsi distesa con lui da sola da qualche parte, Carlo, sparisce. Risponde tardi e solo con faccine, insulsi “come stai” senza punto interrogativo, lagnosi “periodaccio”, eloquenti “non respiro” o conclusivi “sto di fretta”.
Michele è spregiudicato e iperattivo come tanti agenti di commercio.  Con lui si va meglio in chat e per sms. La prima cosa che le domanda ogni volta è se porta culotte o perizoma e di che colore, e lì si ferma. Michele lavora di effetti speciali, foto di spettacolari fiori e tramonti romantici sono la sua specialità, brani pop italiani che le ricordano un vissuto comune: spalline, capelli colorati con gli spray, furti nei grandi magazzini. Michele è in grado, nonostante viva in fondo allo stivale, di riversarle addosso tutta la sua infelicità stratificata, quella di aver messo incinta Manuela, di non aver studiato, di non essere diventato chissà chi.
Chi? Ma poi si fa perdonare, le domanda scusa e “come stai piccoletta”, proprio un attimo prima di disconnettersi e con brevi DM che tradiscono un immaginario desiderio di averla: al più presto, prima o poi, appena possibile, si vedrà. Di tanto in tanto si spinge a domandarle foto un po’ spinte che Nina scatta con il cellulare dopo accurata depilazione e bagno caldo. Aspettare la sua risposta, che si risolve in un paio di monosillabi, è un vero orgasmo!
Maurizio è un Blogger, giornalista in erba, cioè disoccupato. È ostaggio di due anziani genitori che proprio non capiscono cosa ci faccia sempre al PC. Gli amplessi tra i due si svolgono durante la pausa pranzo, quando i colleghi di Nina sono in mensa e i due anziani a letto per l’italico riposino post piatto di pasta asciutta. Capita spesso però, che uno dei due anziani, risvegliato da un incubo e in scivolata silenziosa su pattine, compaia in camera di Maurizio che, spalle alla porta, armeggiare selvaggiamente mentre Nina si dimena dall’altra parte del monitor su sottofondo di musica medio orientale. Perché il problema è anche questo, si dice la ragazza ogni sera, quando nel letto a due piazze di un quartiere dormitorio alle porte della capitale, traccia le linee delle sue storie sbiadite, il problema è che se manca il corpo a corpo ne devi cercare di fantasie! Per questo si è iscritta a corsi di danza del ventre, Flamenco e Burlesque e spende buona parte del suo stipendio in completini super sexy che raramente mostra, visto il pericolo di essere beccata in flagrante. Mentre fa sesso on line con Maurizio, Nina tiene sotto controllo due monitor e le mani impegnate in chat. Così, tutto è più semplice.
Quando torna a casa è tutto finito. Tutta quella fatica grazie a dio non è servita a nulla e lo stato delle cose è quello di sempre. Perché a Nina non interessa che le cose cambino, è importante è che abbia sempre davanti agli occhi l’assurdità di un’unione che troppo spesso non ha senso, e di cui quasi mai si ha la forza di liberarsi. La sera, la ragazza si dedica con amore all’anziana madre che non fa che maledire il giorno in cui sua figlia è nata, e poi si chiude in laboratorio con le sue sculture.   È solo quando traccia le linee di un viso immaginario, che il solco di una lacrima si fa presente e viva, necessaria, come se piazzarla lì, proprio al centro della guancia, servisse ad asciugarla per sempre dal suo cuore.

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