30 ottobre 2013 Lascia un commento
Hollywood al suo meglio verrebbe da dire. Tre generazioni a confronto per un tema strausato come quella della rapina, dall’idea alla realizzazione che ha gia’ dato tutto, per quanto in effetti a questi livelli era da un po’ che non si vedeva.
Ad ogni modo la faccio breve, film disgustosamente perfettino con grandi nomi, grandi effetti speciali, una camionata di dollari per un pezzo di plastica ben levigato e traslucido. Questo e’ cinema come uno snack al cioccolato e’ cibo, ci si puo’ nutrire per una volta ma non chiamiamolo pasto. De Niro gigioneggia, Edward Norton e’ sprecato qua in mezzo ma del resto lui stesso ha confermato di aver voluto farne parte per recitare a fianco degli altri due. Marlon Brando al suo ultimo film, fu ingestibile e posso immaginare con poco sforzo le ragioni che lo portarono a far parte della modesta messinscena.
Fisicamente impressionante, pare dentro un vestitone imbottito ma e’ veramente lui, eppure gli basta una smorfia, un gesto della mano e lo ritroviamo magnifico come sempre.
La Bassett ha un ruolo insensato ed umiliante dal momento in cui la hostess pupa del capo, fa parte di un immaginario ormai ampiamente superato ed indegno per un’attrice come lei.
Il jazzato anni ’60 prodotto e scelto da Howard Shore e’ la cosa migliore del film, persino sprecato nel complesso
Malgrado il finale piu’ o meno a sorpresa, figlio della miriade di idiosincrasie sparse in giro, si resta cosi’, con un "mah" a mezza gola e una smorfia simile a quella di Brando creata in computer grafica, nell’ultimo spregio di Oz ad uno dei piu’ grandi attori di sempre alla sua ultima performance.
Oz dal canto suo potrebbe anche essere il nome collettivo di qualcosa anche perche’ qua in mezzo non c’e’ spazio per un regista. Pellicole come queste le si gira coi soldi, non con l’arte.
Film consigliatissimo per chi si e’ fatto una cultura cinematografica con gli allegati delle riviste.