Magazine Asia
Takashi Shimizu
Giappone, 2009
Il ritorno di un ragazzo alla sua cittadina natale, che aveva lasciato dopo la morte della madre, è l'occasione per ritrovare gli amici d'infanzia che aveva perso di vista. Tra loro riappare però anche Yuki, creduta morta quando erano piccoli. Per risolvere il mistero i giovani tornano al labirinto nel quale, durante i loro giochi di bambini, era avvenuta la tragedia.
Takashi Shimizu, famoso a livello internazionale per il terrificante Ju-on, si dà all'horror in 3D e impiega gran parte delle sue energie nella creazione di effetti con cui stupire lo spettatore goloso di effetti speciali.
La trama, purtroppo, è soltanto un pretesto poco credibile per far volare pupazzi e palloncini a caso, senza provocare nemmeno un brivido di spavento o un secondo di tensione. Al contrario, l'ammasso di eventi incoerenti e banali finisce per creare un senso di ilarità, favorita dalle limitate espressioni facciali degli interpreti su cui spicca un protagonista bravo solo a sgranare gli occhi o fingersi in catalessi, coinvolgendo come soltanto uno stoccafisso congelato saprebbe fare.
Nel calderone magico stavolta si è voluto gettare un po' di tutto, per esser certi di non scordare nemmeno un ingrediente dell'horror più scontato: la ragazza-spirito vendicativa, l'amica cieca con una sensibilità particolare, la sorella minore invidiosa, le rivalità in amore, il bravo ragazzo che nasconde un segreto, il labirinto, le scale a chiocciola e chi più ne ha più ne metta.
Quello che dovrebbe rivelarsi a poco a poco come un dramma psicologico, nel quale far riaffiorare traumi e sensi di colpa rimossi, rimane un esercizio malriuscito al servizio della tridimensionalità. L'alternanza di diversi piani temporali, altro espediente visto e rivisto, è resa ancora più ovvia dall'uso di un'inattuale fotografia lattiginosa per le sequenze ambientate nel passato, che fa tanto anni Novanta.
L'unico terrore che proverete a fine visione sarà quello di perdere altro tempo prezioso della vostra vita davanti a film così brutti.
Voto: 3
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