Non so se c'è qualcuno che segue con regolarità questo blog. Se c'è sarà parso evidente che ho deciso di cambiarne la denominazione.
Kranioklast è una parola che mi è sempre piaciuta per il suono e per il significato. Oltre ad essere anche il nome di un interessantissimo gruppo musicale che per alcuni anni ho seguito con una certa assiduità.
Non ho mai ritenuto che ci fosse particolare attinenza con il contenuto di questo blog e francamente non me ne sono mai curato più di tanto. Fondamentalmente questo spazio è una sorta di contenitore dove vado a riversare quello che mi va quando mi va, quindi, in tutta onestà, quando l'ho aperto e ho dovuto dargli un nome, ho utilizzato la prima parola che mi è venuta in mente.
Non ci sono ragioni recondite o spiegazioni particolari.
Il nome quindi è rimasto invariato, anche perché non avendo pretese di alcun genere non ho mai ritenuto necessario trovare un nome che fosse più calzante.
L'altra sera, però, mentre me ne stavo spalmato sul sofà ad ascoltare non ricordo più cosa mi è venuto in mente che poteva essere una buona idea cambiarlo. E già che c'ero potevo scegliere una denominazione che fosse più pertinente.
Non mi sono mai definito un ottimista.
Ho sempre pensato che l'ottimismo sia la filosofia di chi nella vita ha sempre avuto culo.
E gli ottimisti mi stanno sui coglioni a prescindere.
Nella vita, rispetto a tanta feccia raccomandata e figlia di papà, mi sono dovuto fare il culo il doppio per avere meno della metà.
Da qui la scelta di un nome che forse mi rappresenta.
Kranioklast è una parola che mi è sempre piaciuta per il suono e per il significato. Oltre ad essere anche il nome di un interessantissimo gruppo musicale che per alcuni anni ho seguito con una certa assiduità.
Non ho mai ritenuto che ci fosse particolare attinenza con il contenuto di questo blog e francamente non me ne sono mai curato più di tanto. Fondamentalmente questo spazio è una sorta di contenitore dove vado a riversare quello che mi va quando mi va, quindi, in tutta onestà, quando l'ho aperto e ho dovuto dargli un nome, ho utilizzato la prima parola che mi è venuta in mente.
Non ci sono ragioni recondite o spiegazioni particolari.
Il nome quindi è rimasto invariato, anche perché non avendo pretese di alcun genere non ho mai ritenuto necessario trovare un nome che fosse più calzante.
L'altra sera, però, mentre me ne stavo spalmato sul sofà ad ascoltare non ricordo più cosa mi è venuto in mente che poteva essere una buona idea cambiarlo. E già che c'ero potevo scegliere una denominazione che fosse più pertinente.
Non mi sono mai definito un ottimista.
Ho sempre pensato che l'ottimismo sia la filosofia di chi nella vita ha sempre avuto culo.
E gli ottimisti mi stanno sui coglioni a prescindere.
Nella vita, rispetto a tanta feccia raccomandata e figlia di papà, mi sono dovuto fare il culo il doppio per avere meno della metà.
Da qui la scelta di un nome che forse mi rappresenta.