The tourist

Quando vi dicevo che Johnny Depp vince sempre, anche un po’ imbolsito nei panni di Frank il turista, lo dicevo con cognizione di causa, perché The Tourist l’ho visto. Ho visto Angelina, con il volto sempre uguale - da “sono figa se ancora non ve ne foste accorti quindi non ho bisogno di saper recitare” – cercare in uno scompartimento un viso che gli piacesse. Guarda caso, il viso era di Johnny Depp. E mi sarei fermata anch’io. Johnny Depp è un turista che vuole visitare Venezia. E’ un professore americano un po’ impacciato e anche fuori forma che si fa irretire dalle labbra a canotto della Jolie (c’è da dire: un nome, un destino. Jolie in francese vuol dire carina, bella) e ne passa di tutti i colori in quel della laguna. Inseguito da russi un po’ bellicosi, tenuto d’occhio dall’INTERPOL che si coordina con la polizia italiana guidata da Alessio Boni, Johnny incontrerà parecchi attori nostrani. A ogni apparizione di questi ultimi, il cinema ha avuto un moto quasi di giubilo: le persone in sala con me hanno reagito come se avessero inquadrato un parente. Il film è andato via veloce, tra inseguimenti (memorabile quello in cui Johnny deve scappare sui tetti di Venezia in pigiama a righe, muovendosi come Jack Sparrow), sentimenti e misunderstanding. Non un capolavoro ma Johnny vale sempre il biglietto.