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“The Tree of Life” di Terrence Malick

Creato il 21 maggio 2011 da Cinemaleo

“The Tree of Life” di Terrence Malick

2011: The Tree of Life di Terrence Malick

“The Tree of Life” di Terrence Malick
“The Tree of Life” di Terrence Malick

Era da tempo che il grande schermo non ci offriva un film di tale importanza.

 

Un terribile ritratto di padre-padrone, un quadro sconvolgente di ciò che l’american-dream nasconde, un acuto esame del nostro recente passato… Ma non solo. The Tree of Life esplora il mistero della nascita della vita, quella universale e quella individuale, s’interroga sul significato del nostro esistere, pone innumerevoli interrogativi che spaziano dalla filosofia alla religione tentando di comprendere in cosa consista il vivere e cosa questo composti. L’arte cinematografica del XXI secolo ha trovato il suo 2001 Odissea nello spazio.

Un film non certo facile e che pretende molto dallo spettatore: attenzione, concentrazione, riflessione (1). Spettatore che è ripagato con uno spettacolo di massimo fascino, una parabola sul nascere e sul morire (“la vicenda degli O’Brien è avvolta in una parabola di miliardi di anni, dal Big Bang alla futura morte del pianeta”, Curzio Maltese) che ammalia e coinvolge come raramente accade. Un film in cui è impossibile non ritrovare parte di noi stessi e una probabile spiegazione della nostra storia, delle nostre psicologie, dei nostri drammi, dei nostri dubbi…

Presentato a Cannes, The Tree of Life del parsimonioso Terrence Malick (solo cinque film in quarant’anni di carriera cinematografica) ha giustamente entusiasmato molti critici: “Due ore e venti di talento puro” (Alessandro Baricco), “Malick guarda al mistero della vita con irriducibile e commovente meraviglia(MyMovies), Non vi è singola inquadratura, in The Tree of Life, che non sia da ammirare” (Comingsoon), “…spiazza e stordisce, parte dal privato per arrivare all’universale” (Movieplayer), “Una splendida deriva visionaria, simbolica e pedagogica…” (35MM), The Tree of Life è il più straordinario dei film visti in concorso quest’anno a Cannes” (Repubblica), “E’ un film di poesia. Chiaro e profondo… Un film pensante, filosoficamente stereofonico, di emozioni forti e dirette, avvolto dalla musica di Mahler e Bach” (La Nazione), “…quanti film ci regalano l’emozione di penetrare in una dimensione dell’anima?” (La Stampa), “Film folle e magnifico… un’epopea cosmica e intimistica di proporzioni superbe” (The Guardian), “Un film eccezionale” (Hollywood Reporter), “…è cinema puro, e con purezza va vissuto” (L’Unità).

p.s.

Un plauso particolare a Alexandre Desplat (autore della magnifica colonna sonora) e a Emmanuel Lubezki (direttore della fotografia).

note

(1)   Qualche taglio in fase di montaggio forse avrebbe reso il film meno «ostico»… ma è tutto talmente bello e perfetto che sinceramente non saprei indicare cosa poteva essere eliminato

scheda  

premi e riconoscimenti

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