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The wait is over

Creato il 17 febbraio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

The wait is over

Pubblicato da Alessandra Zengo The wait is over Venerdì 17 febbraio – che sia un caso?  il ciclo fantasy/horror di Lara Manni giunge al termine. E personaggi indimenticabili come Ivy, Yobai e Hyoutsuki resteranno per sempre "intrappolati" in queste pagine (che però potremo rileggere!). Dicono che sia semplice tessere lodi sperticate, ma in realtà lo è ripetere le solite frasi fatte da fascetta. Trovo sia molto più difficile comunicare quelle sensazioni profonde che alcuni romanzi suscitano, quell'ammirazione immediata per lo stile e la bravura dell'autore. Indubbiamente – e credetemi non esagero affatto – Lara Manni è una voce unica e originale nell'editoria italiana: spicca per contrasto in mezzo alla massa di operette scadenti che formano quel decadente mosaico che è il fantastico in Italia – prevalentemente esterofilo (primo o poi scriverò un post in merito!)
Non molti sono gli italiani dediti al fantasy pubblicati dalle Major e, fortunatamente, possiamo annoverare tra essi quest'autrice romana che come pochi riesce ad unire sapientemente la complessità della dimensione reale a quella più caleidoscopica e personale della fantasia. La letteratura fantastica può dipingere la realtà? Parlare di noi, delle problematiche che ci affliggono e delle passioni che ci divorano? Ebbene, si. Il fantastico non è solo il romanzuccio fantasy su troll, fate e vampiri arrapati innamorati, ma è un genere che si presta benissimo a commistioni con il reale, una compenetrazione felice tra due dimensioni apparentemente inconciliabili e antitetiche che formano – se ben utilizzate – un tutt'uno potente e originale. I romanzi di Lara Manni ne sono la prova. E Tanit in particolare. 
Fin dalle prime battute il romanzo colpisce per la potenza dello stile: diretto, affilato e profondo. Con poche battute l'autrice crea un mondo sfaccettato e credibile, tinte rapide e sferzanti che delineano un corollario di personaggi dalla psicologia distinta, approfondita. Sembra quasi di conoscere ogni personaggio, di essere entrati a contatto con il loro io più intimo e nascosto, aver toccato quei desideri nascosti dietro un'apparenza normale. Lo sto leggendo proprio in questi giorni, perciò appena avrò terminato la lettura potrete leggere la mia recensione completa su Diario


Il mio consiglio questa settimana è quindi Tanit. Nonostante sia il capitolo conclusivo della trilogia è un romanzo, come i precedenti, conclusivo che quindi non necessita per forza la lettura di Esbat e Sopdet – che comunque è bene leggere perchè 1. sono scritti dannatamente bene; 2. c'è Hyoutsuki – gran bel pezzo di demone, fanciulle! – e questo è già di per  un motivo sufficiente; 3. sono certa che appena leggerete qualcosa della Manni ne vorrete ancora! So, the wait is over. Adesso tutti a comprare Tanit – tra l'altro la copertina è talmente bella che BISOGNA avere questo romanzo nella propria libreria!  


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