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The Walking Dead, un finale di metà stagione riuscito a metà

Creato il 02 dicembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il Giudizio di Carlo Lanna

Summary:

Pecche stilistiche e narrative impedisco alla serie della AMC di lasciare il segno in questa stagione

Quando una serie così mainstream come The Walking Dead mette un punto e virgola alla vicende della stagione in corso, inconsapevolmente crea attorno a sé un hype sconfinato. L’attesa è capitolata nell’episodio conclusivo della prima parte della stagione 5, trasmesso domenica in America sulle frequenze della AMC ed in Italia lunedì su Sky, e nel bene o nel male, la serie è arrivata davanti ad un bivio. The Walking Dead rimane ancora il prodotto più interessante che l’universo seriale ha regalato al grande pubblico, ma lo show ha bisogno di uno scossone, di un avvenimento che possa dare all’intero plot la spinta necessaria per rimanere al top del suo charme. Il finale di metà stagione quindi, non fa altro che confermare i dubbi amletici che sono sorti lo scorso ottobre, e dato che ora la serie si prende una pausa fino a febbraio,  è cosa buona e giusta capire come si è evoluto l’universo di The Walking Dead durante questi primi 8 episodi.

The Walking Dead

L’ultimo episodio: il plot.

Si svolge su più fronti l’ultimo appuntamento stagionale di The Walking Dead. Se da una parte troviamo Carl e Michonne (insieme al misterioso Reverendo) sfuggire da un attacco degli Erranti, Rick e Daryl, mettono in atto un piano a regola d’arte per salvare dalle grinfie della spietata Dawn, sia Beth che Carol. Ci sarà uno scambio equo di ostaggi, ma qualcosa va storto e la tragedia incombe senza che nessuno possa porvi rimedio.

Cosa ci è piaciuto del mid-season finale.

Risolutivo ed esplicativo ai fini della linea narrativa della stagione in corso, l’episodio ha retto il gioco per 40 minuti, regalando nella sua interezza, molti guizzi e momenti di vera tensione televisiva. Di grande impatto emotivo è stato lo scambio dei prigioni nell’ospedale/prigione, anche il colpo di scena finale (seppur un po’ telefonato), e la fuga disperata di Michonne e Carl. Senza dimenticare i suoi lunghi primi piani e quell’atmosfera asfissiante, l’episodio è riuscito a stuzzicare il palato dello spettatore in attesa del prossimo febbraio.

Cosa NON ci è piaciuto del mid-season finale.

Il vero problema di questo episodio è stata la prevedibilità. Senza che lo schema narrativo venisse stravolto più di tanto, il tutto si è sviluppato con cognizione di causa, in maniera scialba ed appunto con assoluta prevedibilità. Anche la dipartita di un personaggio principale della serie (che non menzioniamo per evitare spoiler selvaggi), è avvenuta in maniera così convenzionale che, più di tanto, non si è attutito il colpo. Questo mid-season finale quindi, non ha nulla a che vedere con la completezza ed il disagio causato dallo scontro finale con il Governatore, anche perché in tutta questa prima parte della stagione, è venuto a mancare un villain seducente e malvagio.

Ed ora? Un bilancio sulla prima parte della stagione 5.

La release non è stata assolutamente perfetta. The Walking Dead pur rimanendo il fiore all’occhiello della serialità americana, dopo 5 anni riesce ancora ad emozione ed intrattenere piacevolmente, eppure in questi primi 8 episodi, sembra proprio che il plot non sia stato del tutto convincente. Troppe storie messe un po’ alla rinfusa, interminabili lentezze narrative e criptici flashback, hanno fatto perdere il filo del discorso; sorge soprattutto una domanda:” dove porterà questa follia? Ci sarà mai un happy ending in un mondo popolato da morte e distruzione?” E’ opinione diffusa che dopo 5 anni, The Walking Dead, deve intraprendere una strada ben precisa e far intuire se c’è una luce in fondo al tunnel. Siamo però fiduciosi che, lo show, risorgerà dalle sue stesse ceneri.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net


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