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The wedding: 17° capitolo online

Creato il 14 agosto 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
THE WEDDING di Beth Fantaskey
CAPITOLO 17
«Sei bellissima» disse papà con gli occhi lucidi, mentre entrava nella stanza. Poi sorrise ed esclamò: «Siete entrambe bellissime!».
Notò la mia fasciatura e la benda che stringevo in pugno e un’ombra gli attraversò il volto. Essendo stato per molto tempo in Romania insieme alla mamma per studiare i vampiri, conosceva già il loro rituale matrimoniale e molto probabilmente sapeva benissimo in cosa consistesse. Ma ebbi la netta sensazione che, sebbene fosse stato sempre una persona dalla mentalità aperta, non gli piacesse l’idea che sua figlia avesse dovuto procurarsi delle ferite. Nonostante ciò non disse una parola.
Proprio come la mamma, anche lui mi stava lasciando andare.
«Anche lei non è niente male, signor Packwood» ribatté Mindy.
Mi presi un istante per studiarlo da capo a piedi, poi sollevai lo sguardo incapace di trattenermi dall’esclamare in tono di sorpresa: «Papà?».
Immaginavo che si sarebbe vestito bene per la cerimonia, ma lo smoking che indossava sembrava uscito dall’armadio di Lucius. La giacca cadeva benissimo sulle spalle e i pantaloni terminavano alla giusta altezza su un paio di scarpe scintillanti. Inoltre indossava il papillon in maniera impeccabile, come se qualcuno gliel’avesse sistemato con una livella. In poche parole, anche mio padre aveva un aspetto regale.
«Si sposa mia figlia» mi ricordò papà, interpretando la mia espressione. «Lo smoking è d’obbligo!» Poi mi sorrise aggiungendo: «Anche se, lo confesso, a commissionare questo vestito per me è stato Lucius, che a quanto pare non è solito affittare vestiti».
Scoppiai a ridere mentre papà faceva il verso a Lucius: «Comprendo la tua predilezione per il riciclaggio, Ned, ma a tutto c’è un limite. E questo è il mio matrimonio!»
«Sembra proprio Lukey» esclamò Mindy, divertita.
Fece sorridere anche me. In effetti, sembravano proprio parole sue…
Poi papà mi porse il braccio dicendo: «Sei pronta? Gli invitati e soprattutto lo sposo stanno aspettando la loro principessa!». Ma il tono scherzoso con cui accompagnò quel gesto e quelle parole, non poté esimerci dal diventare di colpo seri. Il sorriso scomparve.
Mindy avvertì il cambiamento e in silenzio si portò dietro di me, mentre prendevo a braccetto papà. Attesi che sollevasse la coda del mio abito.
Era il momento…
«Papà» mormorai mentre ci dirigevamo verso la porta fianco a fianco. «Tu conosci la strada? Questo castello è un labirinto!» Non volevo che mi svelasse il segreto che Lucius aveva custodito fino a quel momento, non dopo tutta quella paziente attesa. Avevo solo paura che ci perdessimo.
«Lucius ha pensato anche a questo» disse papà con una strana luce negli occhi.
Poi aprì la porta e potei finalmente vedere ciò che avevo solo intravisto, quando mio padre era entrato frettolosamente nella stanza, forse proprio per non permettermi di vedere ciò che mi aspettava nel corridoio.
«Oddio, è bellissimo» esclamai, quasi senza fiato, fermandomi sulla soglia.
O forse fu Mindy a farlo. O entrambe.
Il corridoio era illuminato per tutta la sua lunghezza da centinaia di candeline votive sistemate in piccoli portacandele di cristallo. Erano stati disposti a una distanza di pochi centimetri l’uno dall’altro, essendo l’unica fonte d’illuminazione di un corridoio altrimenti immerso nell’oscurità. Un sentiero di luce, ecco cosa sembrava. Era stato un pensiero gentile da parte di Lucius…
Come sempre mi accadeva poco prima di vederlo, avevo lo stomaco sottosopra e, nonostante fossi in preda al panico per via della cerimonia imminente, strinsi il braccio di papà per esortarlo a procedere, così iniziammo a percorrere quel corridoio che si dipanava, contorto e ingarbugliato, nel cuore del castello. Camminammo a lungo, o almeno così mi sembrò, in silenzio, attraversando luoghi del castello che, per quanto mi sforzassi, non ricordavo di avere mai visto. Forse Lucius me li aveva mostrati e non me li ricordavo più. Tutto aveva un’aria così diversa quella notte. C’era un’atmosfera magica, strana, quasi sacra.
Il mio cuore, che aveva rallentato il suo battito da quando ero diventata un vampiro a tutti gli effetti, sobbalzava a ogni passo. Allo stesso tempo, però, una sensazione di tranquillità iniziava a insinuarmisi dentro.
In fondo a quel corridoio avrei trovato Lucius ad attendermi…
Il momento che stavamo aspettando – quello che avrebbe dato senso alla nostra esistenza – era arrivato…
Di colpo il corridoio curvò in maniera così brusca da indurci a pensare che ci saremmo ritrovati davanti un muro, un vicolo cieco, ma quando girammo l’angolo, un soffio d’aria calda mi sfiorò il viso. Respirai a pieni polmoni il profumo di fiori che trasportava con sé. Vidi che la fila di candele terminava a pochi metri da noi, all’altezza di un passaggio ad arco che sembrava scavato nella pietra. Guardai papà con la coda dell’occhio e mi accorsi che stava sorridendo, come se sapesse che avrei apprezzato ciò che stavo per vedere, e pochi istanti dopo, nonostante fossi indecisa se volere o no che l’attesa finisse, tanto era bella quella sensazione, giungemmo al termine del nostro cammino e Mindy posò a terra la coda del mio abito. Mentre passavamo sotto l’arco, mi portai una mano al petto, dimenticandomi che rischiavo di macchiarlo di sangue, e sussurrai piano: «Oh, Lucius!».

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