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The wedding: 7° capitolo online

Creato il 03 agosto 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
THE WEDDING di Beth Fantaskey
CAPITOLO 7
«Allora…» disse Mindy stringendosi le gambe al petto nel tentativo di trattenere il calore che scarseggiava nella mia stanza, nonostante fossimo a fine estate. «Che ne pensi di quel Raniero? Che sorpresa, eh?» dissi mentre finivo di abbottonarmi il pigiama e la raggiungevo sul letto. Il nostro ultimo “pigiama party” e poi avrei per sempre dormito con un’altra persona. E dormire sarebbe stata solo una delle cose che avremmo fatto…
«Non me l’aspettavo così» confessai, cercando di scacciare i pensieri legati alla prima notte di nozze che improvvisamente erano accorsi ad affollarmi la mente.
Lucius aveva… esperienza. Io no. Avrebbe avuto importanza per lui? Avrebbe influenzato le cose, in maniera negativa?
Il dubbio mi era già balenato in mente la fatidica notte in cui Lucius e io eravamo rimasti soli nel suo studio e ci eravamo baciati. Lucius aveva represso a fatica il desiderio di andare oltre, sebbene avessimo deciso di aspettare di essere sposati. Io invece non riuscivo a fare a meno di domandarmi cosa stessi facendo, anche solo dopo un bacio, e finii per scusarmi goffamente per la mia inesperienza. Lucius allora si era allontanato con una strana luce negli occhi e sorridendo aveva detto: «Se qualcun altro ti avesse toccato, non credo che gli avrei permesso di continuare a vivere. L’unica ragione per cui Zinn è ancora vivo è che gli sono debitore». Poi il suo sorriso si era fatto più ampio e, in tono scherzoso, aveva aggiunto: «La tua inesperienza risparmierà delle vite umane, Antanasia».
Sorrideva ma io sapevo che diceva sul serio. Non amava pensarmi con nessun altro, proprio come io non amavo pensarlo in compagnia delle “debuttanti di Bucarest” che popolavano i suoi ricordi – o Faith Crosse. Soprattutto Faith, perché la detestavo e allo stesso tempo le invidiavo l’esperienza che sicuramente aveva…
«Stavi dicendo qualcosa su Raniero» m’incalzò Mindy dandomi dei colpetti sul ginocchio e frenando così la valanga dei miei pensieri. «Terra chiama Jess!»
Dovetti proprio sforzarmi per evitare che in testa mi si formassero certe immagini – o ricordi. «So solo che Raniero è il cugino di Lucius» dissi a Min, scacciando dalla mente l’immagine di Lucius e Faith avvinghiati sul letto nel garage di casa mia.
«Ma Lucius lo considera un fratello, perché ha vissuto a lungo in casa Vladescu quando erano piccoli. Sono stati cresciuti insieme».
«Anche Raniero è orfano?» chiese Mindy. «Perché ha vissuto tanto insieme a Lukey?» Sorrisi a quel nomignolo che non sentivo da tanto tempo.
«Raniero ce li ha i genitori – in Italia» le spiegai, cercando di ricordare tutto ciò che Lucius mi aveva raccontato sul cugino. «Ma gli Anziani vollero educarli insieme, come eredi al trono».
Mindy inclinò la testa da un lato, confusa. E non aveva tutti i torti, dato che nella nostra cultura non era molto usuale parlare di “eredi al trono”. «Perché?» chiese alla fine. «Dato che Lucius era figlio unico, gli Anziani pensarono di preparare anche un altro giovane Vladescu a succedergli – in caso gli fosse accaduto qualcosa…»
Non riuscii nemmeno a finire la frase. Non in quel momento, la notte prima delle nozze, quando avrei dovuto solo pensare a un lungo e felice futuro con Lucius. Non riuscivo nemmeno a concepire che gli sarebbe potuto accadere qualcosa di male…
«A ogni modo, gli Anziani pensavano che Raniero promettesse bene e potesse essere addestrato per diventare il braccio destro di Lucius, il suo generale» aggiunsi. «Una specie di riserva, dato che non c’erano altri Vladescu purosangue».
«Ma poi cos’è accaduto?» chiese Mindy, afferrando un cuscino e stringendoselo al petto. «Perché Raniero ha l’aria di uno che non saprebbe nemmeno organizzare una gara di limbo in una delle spiaggette su cui è naufragato – figuriamoci comandare un esercito o una nazione!» Sbuffai sollevando le spalle. «Lucius non mi ha detto molto altro su di lui, solo che all’improvviso si è trasferito in California qualche anno fa».
Mi chiesi se Raniero avesse mai trascorso del tempo in quella specie di prigione che avevo visto. Magari quel trattamento era riservato solo ai veri principi? Perché, se anche Raniero aveva addosso le stesse cicatrici di Lucius – se fosse stato trascinato in quei sotterranei ed “educato” a suon di percosse, finché la sua carne non si fosse lacerata e le ossa si fossero spezzate – potevo capire perché aveva preferito andarsene in un’isola assolata.
«Però lui e Lucius sembrano ancora molto stretti…» aggiunsi, scacciando i brutti pensieri e il ricordo di come Lucius fosse stato punito dagli zii venuti in visita in Pennsylvania e di quanto questo lo avesse cambiato, facendolo sprofondare in un abisso di disperazione… «… anche se molto diversi» ribatté Mindy facendo roteare gli occhi. «Lucius è un re nato, mentre Raniero sembra uno sfattone!»
Sebbene fino a qualche secondo prima stessi pensando alla miseria delle prigioni, non potei fare a meno di scoppiare a ridere: un vampiro “sfattone”… e soprattutto un Vladescu sfattone. «L’abbiamo visto solo per poche ore» le ricordai. «Magari aveva avuto una brutta giornata!» «Un brutto anno, direi. Ha bisogno di tagliarsi i capelli o almeno di farsi una doccia!» «Mindy!» protestai in difesa del migliore amico di Lucius. Ma non riuscii a dire altro. Raniero Vladescu Lovatu in effetti era un po’… come dire… trasandato. Aveva divorato la zuppa come un barbone affamato, stravaccato sulla sedia, e aveva chiamato un servitore sbracciandosi e urlandogli nel suo accento sbiascicato da surfer italo-californiano: «Ehi dude, ancora lenticchie, prego».
Io avevo fissato a lungo Lucius, aspettandomi di vederlo aggrottare le ciglia o suggerire a Raniero di rispettare le buone maniere, ma sul suo volto non avevo visto nient’altro che uno sguardo di bonaria rassegnazione.
Chi era davvero quel ragazzo che Lucius chiamava “fratello”? Nutriva nessun interesse per il potere che era stato addestrato a esercitare? Che quel suo stile fosse solo una… copertura? «Speriamo si dia una ripulita per la cerimonia, eh?» dissi allontanando con una risata i miei sospetti nei suoi confronti. «Sono sicura che Lucius non permetterà al suo testimone – nemmeno se si trattasse del fratello – di indossare un paio di bermuda al suo matrimonio!»
Mindy strinse ancor di più il cuscino e guardandomi di sbieco puntualizzò: «Se qualcuno non lo sottopone a un trattamento estetico completo di qui a domani mattina, io perdo le speranze». «Speranze?» chiesi. Non capivo perché a Mindy interessasse tanto. Cioè, si trattava del mio matrimonio. Se il testimone di Lucius si fosse presentato come uno che aveva appena cavalcato un’onda, quello era un mio problema.
«Be’, toccherà a me passare tutta la cerimonia al suo fianco, no?» mi ricordò. «E dovrò pure ballarci, almeno una volta, non credi?»
Fu solo allora che mi venne in mente che, in quanto mia testimone, Mindy vedeva in Raniero il suo partner per la serata. Forse, e dico forse, aveva sperato che il ragazzo in questione fosse… un po’ più attraente. O magari, visto che aveva da sempre un debole per “Lukey”, che assomigliasse un po’ di più a lui. «Oh, Mindy…»
Avrei voluto dirle che mi dispiaceva che fosse rimasta delusa, ma non sarei stata sincera: non ero sicura che provare attrazione per un vampiro sarebbe stata la cosa migliore per lei. Il mio destino era sposare Lucius e non volevo altro dalla vita, tuttavia non avrei raccomandato a nessuno la sete di sangue, la condanna all’eternità e il fatto di essere considerati spaventosamente diversi dal resto del mondo.
No, storie d’amore o scappatelle che fossero, l’attrazione per un vampiro non era certo una cosa da prendere alla leggera. Le mie unghie affondarono nella coperta al solo ricordo, misto di rabbia e gelosia, di Faith Crosse. No, flirtare con un vampiro era pericoloso per chiunque fosse coinvolto…
Non feci nemmeno in tempo a dire a Mindy che forse era meglio così e che era una fortuna che Raniero non fosse il suo tipo, che qualcuno bussò alla porta. La porta si aprì e mia madre fece capolino chiedendo: «Mindy? Ti dispiace se ti rubo Jessica per un secondo? Devo darle una cosa».
Ero sul punto di dirle che Mindy poteva restare, dopotutto eravamo sorelle almeno quanto Lucius e Raniero erano fratelli. Ma vidi l’espressione sul viso di mia madre, così mi rivolsi a Mindy e le dissi: «Forse è meglio che tu vada, ok?».
Perché… perché da quando ero nata mia madre non mi aveva mai guardato così.

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