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The wedding: terzo capitolo online

Creato il 28 luglio 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
THE WEDDING di Beth Fantaskey
CAPITOLO 3

«Mi stai dicendo che quella sarà casa tua?» chiese Mindy, con gli occhi ancora fissi sulla slanciata, superba dimora dei Vladescu. Fece un passo avanti, avvicinandosi pericolosamente al burrone, così l’afferrai per una manica perché non precipitasse dalle pareti anguste e ripide della vallata che ci separava dalla casa di Lucius. Ma Mindy era come ipnotizzata e non sembrò nemmeno accorgersi del mio gesto. «Vi sposerete lì, no?»
Era difficile distinguere lo stupore dalla preoccupazione nel tono della sua voce. Forse erano presenti entrambi. O forse ero io a proiettare su di lei i sentimenti contrastanti che nutrivo nei confronti della mia futura casa.
Lasciando andare la manica di Mindy, mi riparai gli occhi dal sole e mi misi a studiare insieme a lei l’enorme castello nel quale sarei presto andata a vivere con Lucius.
Il vasto edificio di pietra, delle dimensioni di un piccolo – ma nemmeno tanto – quartiere di città, era senza dubbio imponente. Sembrava uscito da una favola. Eppure, mentre i miei occhi percorrevano il suo svettante profilo, costellato di guglie e torrette appuntite e dominato da un’alta torre di guardia, non potei fare a meno di pensare, con un lieve fremito d’apprensione, che le favole avevano sempre risvolti oscuri. Bambini che si perdevano nei boschi e s’imbattevano in streghe che non vedevano l’ora di infilarli nel forno. Una manciata di briciole poteva condurti dritto fra le braccia di un gigante arrabbiato. E, come mi aveva ricordato anche Lucius proprio all’ombra delle mura che stavo osservando, le ragazze innocenti potevano finire sbranate dai lupi, se non restavano sempre all’erta…
Mindy interruppe il flusso dei miei pensieri con un piccolo, dolce fischio. «Quel posto è…» Sembrava non trovare le parole, ma avrei potuto benissimo aiutarla io.
Enorme.
Stupendo.
Imponente.
Spaventoso?
«Sì, lo so» annuii, abbandonando le braccia lungo i fianchi e guardandola. «É quasi impossibile definirlo a parole».
Finalmente riuscì a distogliere lo sguardo e a guardarmi negli occhi. «Quando mi hai detto che vi sareste sposati a “casa” di Lucius, non pensavo ti riferissi a un… castello vero e proprio». La guardai dritto negli occhi, perché per la prima volta da quando Lucius era entrato nella mia vita – a dire la verità, da quando eravamo amiche – credetti di scorgere nel suo sguardo un lampo d’invidia. Ma svanì così velocemente che non ero nemmeno sicura di averlo visto. Si stava facendo buio e non riuscivo a vedere bene…
Mindy tornò a osservare la vallata, come se qualcosa la spingesse a guardare quel maestoso edificio e i suoi contorni, sempre più nitidi mano a mano che il tramonto avanzava. «Esattamente in quale stanza vi sposerete?» chiese. «C’è una stanza speciale per le cerimonie? Perché sembra grande abbastanza da ospitare anche un luogo del genere».
Osservando le torri, i cortili e le finestre alte e strette, io stessa cercai di immaginare quale mai potesse essere il luogo destinato alla nostra cerimonia.
«Lucius non me l’ha voluto dire» confessai.
Mindy si voltò di scatto verso di me, sconvolta. «Che cosa? Stai scherzando?»
Sebbene non avesse mai avuto un ragazzo – proprio come me non molto tempo prima – Mindy aveva iniziato a programmare le sue nozze da quando aveva circa cinque anni. Non avrebbe permesso a nessuno al mondo, nemmeno al suo innamorato, di scegliere lo scenario in cui si sarebbe svolto l’evento più importante della sua vita. Sicuramente non se il luogo in questione conteneva delle collezioni di armi e nascondeva un passato sanguinario.
No, Mindy avrebbe insistito per vedere la stanza… o la sala… o qualsiasi luogo suo marito avesse scelto per legarsi a lei per la vita.
«L’unica cosa che so è che non ho ancora visto il posto» le dissi. «Lucius me l’ha tenuto nascosto di proposito quando mi ha mostrato il resto del castello». E il labirinto sotterraneo, molto simile a una prigione, dove Lucius aveva detto di essere stato più volte “redarguito”, tanto per usare un eufemismo…
«Jess, sei sicura di non voler vedere dove vi scambierete i voti?» mi chiese Mindy, preoccupata – anzi allarmata. «È il tuo matrimonio!»
«Lo so,» dissi «credimi, ci ho pensato!».
Ero rimasta piuttosto sconcertata, quando Lucius mi aveva chiesto di concedere a lui l’onore di scegliere il posto.
Ma quando in seguito avevo ritirato fuori il discorso, il mio futuro marito mi aveva detto: «Conosco io il luogo perfetto». Poi aveva inarcato le sopracciglia scure e, rivolgendomi uno sguardo furbetto, mi aveva chiesto: «Ti fidi di me, Antanasia?».
Quella volta avevo studiato a fondo i suoi occhi ombrosi, misteriosi, bellissimi per un lungo istante, sapendo bene che in quel momento stavo rinunciando per sempre, per l’eternità, alla possibilità di scegliere dove si sarebbero svolte le nozze… e ricordando che il vampiro che avevo davanti mi aveva sorpreso, non molto tempo prima, puntandomi un paletto dritto al cuore. Lucius sorrideva e scherzava spesso da allora, ma qualcosa in fondo ai suoi occhi mi dava l’impressione che stesse in un certo senso mettendo alla prova il nostro legame. Che stesse accadendo qualcosa di importante fra noi. Qualcosa che aveva a che fare non tanto con la scelta del luogo delle nozze, quanto con quella cerimonia che aveva unito generazioni di vampiri prima di noi.
Così mi rilassai e il suo sorriso si rispecchiò nel mio…
«Jess, sveglia!» esclamò Mindy riportandomi alla realtà. «Stai sul serio permettendo a un ragazzo, per quanto affascinante, di prendere questa decisione?»
Nonostante quel pizzico di apprensione che provavo sempre alla vista della dimora dei Vladescu, questa volta mi ritrovai a sorridere, come la notte in cui avevo dato a Lucius il permesso di prendere quella decisione cruciale, e mi voltai verso Mindy dicendo, senza alcuna esitazione: «Mi fido di lui».
Dopo di che diedi uno sguardo all’orologio e mi resi conto che era ora di riprendere il cammino. «Forza» le dissi tornando all’auto. «Dobbiamo raggiungere la tenuta dei Dragomir – che è molto meno sconvolgente» le anticipai, perché non rimanesse troppo delusa. «Sono certa che vorrai rilassarti e poi dovremmo prepararci per la cena e dedicare un po’ di tempo anche a mamma e papà. L’ultima volta che li avevo visti stavano per partire per una delle loro escursioni sulle montagne, alla ricerca di una pianta medicinale che papà ricordava di aver colto durante il loro ultimo soggiorno in Romania».
«I tuoi sono qui?» chiese Mindy. «Sul serio?»
«Ma certo» dissi sorpresa da quel suo tono. Era il mio matrimonio. Poi mi tornò in mente come mamma e papà avessero tentato di fermarmi dal correre in aiuto di Lucius in quella notte terribile, quando per poco non era stato distrutto nel fienile della famiglia Zinn. Mindy probabilmente conosceva bene i dettagli di ciò che era accaduto quella notte, di come i miei avessero nascosto le chiavi dell’auto temendo che Lucius avesse davvero ceduto al suo lato oscuro, mordendo Faith Crosse.
«Ho perdonato mamma e papà molto tempo fa» dissi a Mindy, senza fare nemmeno lo sforzo di chiederle quanto effettivamente sapesse. «Cercavano solo di proteggermi. Non sapevano quanto fosse grande il pericolo al quale Lucius andava incontro».
«Già» concordò Mindy, mentre ci avvicinavamo alla Lexus. Poi esitò un istante, come se le fosse venuto in mente qualcosa.
Così attesi che trovasse le parole. «Jake…» disse alla fine, incerta se tirare fuori la questione del mio ex ragazzo – colui che aveva piantato un paletto nel cuore di Lucius. «Lui…» «Lui non voleva ucciderlo davvero» la rassicurai. «Al contrario, è stata tutta una messinscena per salvargli la vita. Jake è un bravo ragazzo». E questo, in un certo senso, era uno dei motivi per cui non potevo amarlo.
«Eh sì, tua madre mi ha raccontato tutto» disse Mindy. «Dopo quella notte si scatenarono i pettegolezzi e ci fu una gran confusione… Non ho potuto fare a meno di andare da lei un giorno, per chiederle cosa ci fosse di vero in tutte quelle dicerie».
«Lucius ha invitato anche Jake alle nozze» aggiunsi. «Si è persino offerto di pagargli il volo, tanta è la gratitudine che prova nei suoi confronti».
Mindy spalancò gli occhi per la sorpresa. «E…?»
Scossi la testa prima che Mindy potesse pensare che ci sarebbero stati altri compagni di scuola alla cerimonia. «Ha rifiutato. Credo che preferisca semplicemente dimenticare tutta questa storia». E dimenticare anche me, visto il modo in cui l’avevo trattato.
«Be’, non posso dargli tutti i torti» disse Mindy. «Jake non sembra uno che stravede per gli eventi mondani – a maggior ragione se si tratta di un matrimonio fra vampiri». «No, non credo proprio che sarebbe a suo agio in un castello» concordai. Il fatto è che non potevo smettere di pensare a Jake come a una sorta di cavaliere dall’armatura lucente, un bravo ragazzo che aveva rischiato molto pur di salvare la vita di un compagno di classe che non gli andava nemmeno a genio. Una specie di eroe. Ma il mio destino era al fianco di qualcuno di diverso. Qualcuno che in quel momento era perfettamente a suo agio in abiti formali o si stava passando il rasoio sul mento ispido, facendo attenzione a evitare il punto in cui la pelle era segnata dalle cicatrici. O magari stava impartendo gli ultimi ordini al personale di servizio, oppure vagava nel suo studio con le mani giunte dietro la schiena, formulando mentalmente il brindisi che avrebbe proposto più tardi quella sera…
Sebbene vedessi Lucius tutti i giorni, avvertii una lieve sensazione di solletico allo stomaco, come sempre mi accadeva quando pensavo a lui, così mi affrettai verso il SUV, colta dall’improvvisa urgenza di vederlo. «Dai, andiamo!»
«Dove si svolgerà la cena?» chiese Mindy seguendomi.
L’autista venne ad aprirci la porta e, mentre salivo, mi voltai con un sorriso da orecchio a orecchio. «Diciamo che fra poche ore avrai modo di vedere molto più da vicino la casa di Lucius!»
«Oddio» mormorò Mindy, mentre entrava in macchina. «Oddio…»
E per la seconda volta quel giorno, non riuscii a distinguere se fosse più emozionata o spaventata. Ma di nuovo, forse stavo solo proiettando su di lei le mie emozioni. Perché sebbene sapessi già che sulla lista dei partecipanti il nome di Jake Zinn non ci sarebbe stato, non ero troppo sicura che tutti gli altri invitati avrebbero partecipato.


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