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The Wolf of Wall Street – La recensione

Creato il 23 gennaio 2014 da Drkino

In The wolf of Wall Street Scorsese racconta, attraverso una parabola dissacrante sugli eccessi del capitalismo, ascesa e declino dello spietato broker Jordan Belfort…

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Biopic sgargiante con tonalità fluo (come i denti di Donnie, sodale del “lupo” Jordan con viso incorniciato da occhialoni a lenti chiare per sembrare più potente), lungo spot promozionale che insegna amoralità e sciacallaggio mediatico-capitalistico, abbagliante videoclip che stordisce impartendo lezioni su come vendere le proprie azioni in borsa agli Amish, ai Buddisti o concedendo sogni dorati tutti americani alla working class pronta ad agognare il paradiso del brokeraggio fai da te. The wolf of Wall Street è tutto questo e anche di più, basta accomodarsi in poltrona e lasciarsi irretire dal sarcasmo lucido, da immagini brillanti e patinate, dal vortice nonsense in cui improvvisati broker creano escalation criminali in un circolo vizioso a base di miliardi, crack, coca, sesso e schizofrenie multiple. Scorsese, a differenza del resoconto realistico del Wall Street di Stone, e con meno impegno filosofico del verboso Cosmopolis cronenberghiano, impone, sfruttando un’estetica glamour accattivante, leggera ma satura, riflessioni amare sul mondo crudele e senz’anima della finanza, capeggiato da uomini senza scrupoli, consumati nella follia compulsiva dell’accumulo di denaro per comprare altro denaro. Corto circuito di un sistema che Mark Hanna (Matthew McConaughey), il broker che inizia Jordan Belfort alla vendita di azioni e di se stesso per procacciarsi clienti e pile di soldi, definisce fugazy o frugazy, neanche lui sa bene come, metafora di un mondo in cui, al disordine imperante, anche uno scambio di lettera non modifica comunicazioni sterili che rispondono al solo richiamo della cornetta o dei computer della società. Dopo l’apprendistato alla L.F. Rothschild e il seguente crollo dei mercati, Jordan fonda la Stratton Oakmont, ne esce talmente coperto di denaro da accartocciare un bigliettone dopo aver tagliato la coca, lascia la prima moglie e sposa Naomi (un’avvenente Margot Robbie). Tra orge e baccanali, cocktail di farmaci e sesso sadomaso, l’impero del “lupo” si scontra con un implacabile detective dell’Fbi. Jordan “wolfie” Belfort (un DiCaprio esageratamente bravo e fuori dagli schemi) sembra uscito da un delirante quadro letterario di B. E. Ellis, riluce del carisma perverso che apparteneva al guru della “sessualità liberata” Mackey di Magnolia e qui si muta in santone della “falsa liberazione capitalistica”.

The Wolf of Wall Street Full Movie 2
Con The wolf of Wall Street Scorsese orchestra un affresco sull’avidità collettiva e sulla grettezza dell’individuo, in un mondo disumanizzato e alienante di lupi famelici dominati dall’apparenza (conta la vettura sportiva, un buon taglio di capelli, montature di occhiali ad hoc, la giusta donna da spupazzare, overdose di intrugli farmacologici). Del resto, il suo mentore glielo dice sin dall’inizio: “Cocaina e troie: come cazzo faresti altrimenti questo lavoro”?

FAMELICO

Vincenzo Palermo

Regia: Martin Scorsese – Cast: Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey – Anno: 2014 – Paese: Usa

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