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il sogno americano si realizza sotto il tetto della famiglia Cleek: lui avvocato, lei casalinga, tre figli, due cani e una donna incatenata in cantina.
I. 'la cultura non ti cura'
fin dai primi movimenti sembra intendersi che, in quanto a tematiche, il film voglia presentare quella più antica, viscerale e, tristemente, ancora irrisolta: la contrapposizione binaria (e del tutto arbitraria) Natura-Cultura. da una parte abbiamo una famiglia progredita del Massachusetts, conscia delle Leggi, dei Ruoli, ecc., insomma: la Civiltà. dall’altro lato c’è Lei, la Donna, che s’esprime solo a grugniti e versi, sporca, ferita, istintiva, soprattutto: libera.
II.Addomesticazione (il Padre, il paternalismo, il patrismo)
eppure ci si accorge subito che c’è un qualcosa di profondamente malsano negli intenti e nelle azioni del Civilizzatore (Chris Cleek): a partire dall’incontro, che rimanda ai topoi romantici da film, per finire nel gioco di torture\insegnamenti tutti attuati con il solo scopo (presunto) del bene della fanciulla. il capofamiglia come un moderno Mefistofele: pronto a ridurti in catena, ma solo per il tuo bene- sia ben chiaro. perché, in fin dei conti, ruota tutto (fallocraticamente) intorno a lui: padre ipocritamente esemplare, marito autoritario e violento (rivelativo il modo con cui affronta le critiche e il dissenso in casa propria: vedi il ceffone a ciel sereno alla consorte), superficialmente affabile, subliminalmente psicolabile (cosa spia il figlio dal buco nella porta della cantina?) ma soprattutto profondamente misogino. portatore sano dei germi colonialisti, si fa scudo delle parabole evangeliche e delle nozioni mediche per mettere in atto un esperimento palesemente perverso.
III.Rivoluzione (la Donna)
per l’ennesima volta (Martyrs, Vinyan) il messaggio libertario passa attraverso il corpo femminile, involucro e sostanza al contempo: il rovesciamento dello sciovinismo ecumenico-capitalista, la soppressione delle barriere psicologiche: in pratica la de-strutturazione e demolizione della famiglia tradizionale, l’abbattimento della parete di subalternità e, infine, una salvifica trasmissione del messaggio anti-autoritarista (le scene finali sono incredibilmente poetiche, in questo senso). tutta la rassegna delle storture e delle corruzioni che, persino nella nostra progredita società (e qui sono ironico), vanno ancora buttate giù. è nei piccoli spaccati come questo che l’uomo appare per la merda che è diventato: un egoista piccolo e meschino.
titolo originale: The Womanun film di Lucky McKee2011
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