Tornare a casa, lasciare la città per qualche giorno per ritrovare la serenità necessaria, ecco cosa mi serve ogni tanto. Lasciare spaziare lo sguardo sul profilo dei monti, osservare i fili d'erba mossi dal vento, guardare le prime api avvicinarsi alle margherite e sentire la primavera riprendere possesso della terra.
Sono andata a raccogliere fiori, proprio come faceva mia nonna quando ero piccola. Gesti semplici, forse infantili ma che mi fanno sentire quanto profonde siano le mie radici nei luoghi dell'infanzia e della giovinezza.
Prima una passeggiata nei prati e nei campi, e poi...un po' di relax. Un classico, coperta di lana, cappellino per la baby bimba e panino con la nutella per il baby birba.
Therapy food, così mi verrebbe da definire il piatto che vedete qui sotto, per vari motivi. Il primo per la piacevolezza nel ricercarne gli ingredienti, poi perché il tarassaco ha delle caratteristiche molto benefiche: notoriamente diuretico, ma anche antinfiammatorio e purificante, per dirne solo alcune.
Ma c'è un trucco e ve lo devo dire subitissimo. In primavera, in aprile in particolare, il radicchio produce il suo giallissimo fiore che oltre ad essere bello e decorativo ha anche svariati impieghi in cucina (prima o poi sperimenterò la confettura, questa mi manca proprio...) Ma le foglie del tarassaco in questo periodo non sono più adatte all'impiego in padella, tanto meno condite a crudo. L'ideale è utilizzarle quando sono piccole, appena nate, quindi nei mesi di febbraio e marzo. Infatti, il radicchio che ho impiegato nelle crespelle, è quello raccolto un paio di mesi fa. Debitamente lavato, sbollentato e surgelato, pronto all'uso alla buona occasione. Insomma, è una ricetta semplice di per sè, ma da farsi necessariamente in due tempi. Altra piccola nota riguarda le coste. Queste sono state aggiunte per smorzare l'amarognolo del radicchio e poi anche loro hanno una loro piccola storia. Vengono direttamente dall'orto di montagna, il risultato della scorsa estate e frutto del lavoro di mia mamma. Il sapore delle coste coltivate a 1300 mt...100% cadorine è davvero speciale ed autentico. Insomma, lavate, sbollentate, surgelate e pronte all'uso pure loro.
Ed ecco la ricetta per 4-6 persone: per le crespelle: 50 gr di farina, 30 gr di burro, 4 uova, 1 dl di latte, 1 pizzico di sale;per la farcitura: 500 gr di tarassaco, 250 gr di coste, 500 gr di ricotta vaccina, sale, pepe, burro, olio evo, scalogno, 80 gr di Parmigiano Reggiano;per la finitura: burro, foglie di salvia, Parmigiano Reggiano;
In una terrina lavorare le uova con una frusta; unire poco alla volta la farina setacciata e il latte, mescolando sempre con la frusta. Si deve ottenere una pastella liscia ed omogenea. Farla riposare in frigo per un'ora.Fare scaldare un padellino antiaderente (oppure la pentolina apposta per le crepe) e sciogliervi poco burro; versarvi una piccola quantità di pastella, roteare rapidamente il padellino affinché si distribuisca uniformemente sul fondo formando un velo sottile. Cuocere da entrambe le parti e mettere da parte progressivamente. Sbollentare il tarassaco e le coste in acqua leggermente salata, strizzarli bene e tagliuzzarli. Fare stufare dello scalogno per 10 minuti e unire le verdure. Aggiustare di sale e di pepe, un filo d'olio e mettere da parte. In una ciotola capiente unire tutti gli ingredienti compreso il Parmigiano grattugiato. Riempire le crespelle con la farcia, piegarle e distribuirle in una o più teglie imburrate. Mettere sulla superficie dei fiocchi di burro, le foglioline di salvia e infornare coperto con carta argentata. 20 minuti a 180°. La carta serve a fare in modo che la superficie, i bordi in particolare delle crespelle, non si secchi. Potete anche versare un po' di latte con un pizzico di sale...fate vobis ;)Servite tiepide con qualche corolla a decorazione.
Un'idea per il centro tavola, un po' agreste, un po' antica e senza dubbio freschissima! Il contenitore? La vecchia moka napoletana della nonna. Tutto può tornare utile ;)
Questa ricetta partecipa al contest di Gattoghiotto dedicato alle erbe spontanee. A parte il piacere di partecipare, non posso non citarvi in cosa consiste il premio per il vincitore...Un fine settimana presso il Rifugio Meira Garnieri dove ci scappa pure una lezione privata di cucina. Tentar non nuoce, vi pare? ;)