Thiago Alcántara do Nascimento è un calciatore brasiliano, naturalizzato spagnolo, ma nato in Italia, a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, il 11-04-1991. Il perché è nato in Italia è presto detto, è figlio dell’ex nazionale brasiliano Mazinho, che militò in Italia nel Lecce e nella Fiorentina nei primi anni ’90. Lui, come suo fratello Rafael, è un prodotto della Masia Blaugrana, la cantera del Barcelona. Il suo ruolo è centrocampista, ha esordito in prima squadra il 17 maggio 2009. Piede vellutato, come la stoffa di cui porta il nome, quella stoffa vellutata che se l’accarezzi lasci il segno. E lui, grazie alla sua stoffa, di calciatore, ed a come accarezza il pallone, il segno lo ha già lasciato; oltre che nel Barcelona, anche nella nazionale U21 spagnola, con la quale, ahinoi, ha conquistato il titolo di campione d’Europa U21 ai danni dell’Italia, alla quale, proprio in finale, ha rifilato una perentoria tripletta, meritandosi elogi da tutto il mondo e l’attenzione di grandi clubs europei.
Già, perché Thiago, non trova moltissimo spazio nel centrocampo blaugrana, visti anche i mostri sacri che ha davanti, ed allora si sta guardando intorno in cerca di una sistemazione che gli faccia acquisire esperienza giocando sul campo e non in panchina. Su di lui si è già buttato il solito Manchester United orfano, però, di Sir Alex Ferguson, grande estimatore del 22enne ibericobrasiliano, ma si sa, ad Old Trafford c’è ancora lui che muove i fili del mercato per fare da chioccia a David Moyes. Chissà allora che Thiago non parta proprio per l’Inghilterra per vestire la maglia dei Red Devils, non ci sarebbe squadra migliore al mondo per far esplodere tutto il suo talento; sicuro come l’oro, con lo United si giocherebbe le sue 40 partite stagionali come minimo. Certo che il Barcelona perderebbe proprio un elemento di una certa importanza e di futuro assicurato, ma, come è già successo di recente, considerato che l’appeal della formazione catalana è ben più alto di qualsiasi altra squadra al mondo, soprattutto per i prodotti locali, potrebbe anche esserci un ritorno a casa base come è stato per altri due pilastri del Barça attuale, che andarono in terra d’Albione a farsi le ossa, vale a dire Piquè, proprio allo United e Fabregas all’Arsenal. Fisicamente non è molto grosso e la cosa lo rende abile nel dribbling, grazie al quale riesce spesso a saltare l’uomo ed a creare superiorità numerica, e nel colpo di testa. Il suo colpo preferito sono le punizioni. Molto abile palla al piede, è ambidestro, può giocare seconda punta o ala. Già vincitore di numerosi trofei con il suo club e la nazionale, è un prospetto da élite mondiale del calcio. Chi lo avrà come direttore della sua orchestra a centrocampo, con i suoi assist e la sua abilità nel goal, sicuramente potrà ambire ai massimi trofei continentali. Il futuro è tutto suo, sentiremo sicuramente parlare ancora di lui, che sia a Barcelona, a Manchester, oppure a Monaco di Baviera, dove il suo mentore Pep Guardiola si è insediato come allenatore. Allora drizzate le orecchie e non lasciatevi scappare questo nuovo fenomeno del calcio.