(Thor: The Dark World)
Regia di Alan Taylor
con Chris Hemsworth (Thor), Natalie Portman (Jane Foster), Tom Hiddleston (Loki), Anthony Hopkins (Odino), Stellan Skarsgard (Erik Selvig), Idris Elba (Heimdall), Christopher Eccleston (Malekith), Adewale Akinnuoe-Agbaie (Kurse), Jaimie Alexander (Sif), Rene Russo (Frigga), Kat Dennings (Darcy), Jonathan Howard (Ian), Benicio Del Toro (il Collezionista).
PAESE: USA 2013
GENERE: Fantastico
DURATA: 112’
Per combattere una nuova minaccia e salvare la sua bella Jane, contagiata da una forza oscura, Thor è costretto suo malgrado a chiedere aiuto al fratello Loki, in prigione dopo gli avvenimenti di The Avengers...
Due anni dopo il pregevole Thor (2011) di Kenneth Branagh, arriva l’immancabile sequel che, una volta tanto, non sfigura accanto al capostipite. Cambia lo stile – Taylor, regista televisivo, propone un’azione molto più convenzionale – ma non i dialoghi frizzanti, le massicce dosi di ironia e, soprattutto, di autoparodia: la Marvel ha capito che l’unico modo per far apprezzare ai giovani d’oggi l’antiquato e (apparentemente) superato Thor è prenderlo in giro. Non a caso, le sequenze più azzeccate sono ambientate sulla Terra, dove la bionda chioma e il rosso mantello di Thor stonano con la sobrietà del mondo occidentale e creano un impagabile effetto comico. La sceneggiatura di Christopher Yost, Christopher Markus, Stephen McFeely e Joss Whedon è impregnata di stereotipi hollywoodiani, ma non mancano le psicologie, e sono parecchie le trovate quantomeno originali (lo scontro finale in bilico tra i 9 mondi, l’inquadratura conclusiva, il cameo di Capitan America). Spazio maggiore ad alcuni personaggi che nel primo erano marginali (Selvig, Frigga, Heimdall), e il film ci guadagna in spessore. Puro cinema da mangia popcorn, ma non concede mezzo sbadiglio e, in un certo senso, ha classe. Ben due le scene dopo i titoli di coda.