Magazine Diario personale

Ti costruirò la pace con le mie mani amore mio.

Da Gattolona1964

Dolce tesoro che uscendo dal mio ventre mi rendesti la persona più felice della terra, lascia che io possa ancora poggiare le mie braccia e la mia testa sulla tua, come quando eri piccolo e amorevole come un tenero raccolto di giugno. Triste ma consapevole figlio mio, sei la mia riserva di forza che a volte non trovo più, se tu respiri io vivo, se tu soffri io muoio. Ma quando tu arrivi, metto la maschera e fingo una forza sovrumana che non ho, ma al sol vederti mi si spalanca il mondo intero.Smette lo stanco cuore di battere regolare, il respiro si fa veloce ed affannoso perchè vorrebbe guarirti da tutti i mali del mondo e farmene io carico. Non so dov’è che riesco a contenere tutto questo gran bene e l’amore materno che provo per te. Sei uomo oramai, ma devi ancora crescere e fortificarti, il tralcio di vite non è ancora maturo per dare un ottimo vino, su quel viso ancora bambino porti i segni di un passato e di un presente che ancora ti fa male.Fu mia e solo mia la colpa? Io non devo piangere, io devo essere forte, io devo trovare la ricetta, io devo essere una roccia scavata nella montagna per tutti e due. Non ti lascio da solo a crescere, non ti offro a questa vigliacca vita che ancora ti fa male. Mi strapperò l’anima ma cercherò di guarirti, prima te l’ho giurato a qualsiasi costo ti aiuto, anche se dovessi morire io stessa. Ti ho detto e promesso che metterò una pentola sul fuoco, ci butterò dentro farina e acqua, sale e volontà,, mescolerò tutto con la forza e l’amore, che solo una mamma può avere. Poi quando è cotto l’impasto gl idarò la forma della serenità e della pace, te l’appoggerò sullo stomaco e nelle mani, e farò in modo che ti entri sino al cuore. Ora, chi mi legge capirà che dopo un sorriso o una gioia improvvisa, arrivano dolori e lacrime e no nsi può mai stare contenti nemmeno per un giorno intero. Non io per lo meno. Ma voi, vivi o morti che siate,statemi vicini, mandatemi quella tenacia che mi occorre per scacciare le lacrime e l’angoscia che poc’anzi ho represso, regalatemi una spalla ed un abbraccio che porterò a mio figlio. Se solo avessi per cinque minuti la bacchetta magica, te la poserei sui tuoi occhi azzurri,caro amore mio, se avessi il libretto della magia andrei alla lettera S come serenità. Ma non ho niente di tutto ciò, io non sono niente, sono solo una mamma che soffre ma non molla, crollerò dopo lo so con certezza ma ora non è il momento.



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