Magazine Diario personale

Ti pensano da morto.

Creato il 16 maggio 2013 da Aleja @ALEJAmerabilia

Se c'è una cosa su a cui tengo molto è la coerenza. Un esempio ? Sapete cosa pensavo dell'amore, delle coppie e di tutto il resto, e sto cercando di rimanere il più possibile fedele a me stessa. Ma voglio parlare d'altro, di cose abbastanza serie. Ieri notte un ragazzo di 20 anni del mio paese è morto a causa di un incidente, dopo alcuni giorni di coma. Lo conoscevo di vista, ma non ci avevo mai parlato. Per quanto la tragedia sia terribile per i familiari e gli amici, se penso a lui, non riesco a versare una sola lacrima. E non perchè "se lo meritava" o menate simili, non potrei mai insinuare una cosa simile, ma perchè non lo conoscevo. Ho sempre pensato che piangere un attore, un cantante, un qualsiasi bambino africano senza cibo fosse inutile, perchè non li conoscevo. E per me vale anche per questo ragazzo.Tutti questi "amici" che spuntano adesso solo perchè è morto, mi fanno imbestialire. Tutta la mia home di facebook che piange la sua scomparsa e magari prima ne parlava anche male. A me sembra così irrispettoso verso sua madre, che Dio solo conosce il suo dolore, verso chi gli offriva da bere, i suoi compagni di classe, di vita. Io non vorrei essere pianta da sconosciuti, ecco. Mi rivolterei nella tomba. Pianta da persone che dietro me ne hanno dette di tutti i colori, persone che non mi hanno mai neanche vista se non come un post su una home a caso. Non vorrei dolore ipocrita perchè si.E mi piace pensare che non l'avrebbe voluto neanche lui.

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