Ultima puntata della miniserie: Ti presento i romani in onda su History Channel, ultimo argomento e ultima possibilità per scoprire la vita e le abitudini delle persone comuni, nella Roma antica. La professoressa inglese Mary Beard, in questo ultimo scorcio romano, ci porta direttamente a contatto con i corpi di tanti fuggitivi che hanno cercato scampo nel 79 d.c. all’eruzione del vulcano.
Pompei ieri, cancellata dalle carte geografiche, oggi, testimonianza per storici e turisti.
Pompei, ultimi attimi di vita. Corpi seppelliti dalla furia del vulcano. 2000 anni dopo ci svelano i loro segreti.
Scheletri che rimandano un mondo di ricchi e poveri, strettamente uniti nella morte. Com’era la loro vita prima che il Vesuvio li costringesse a scappare?
Pompei oggi è il sito archeologico più grande e suggestivo del mondo, ogni anno visitato da milioni di turisti. Pompei ieri, era un paradiso naturale, una zona molto popolare per le vacanze dei romani, una città in cui la gente comune viveva gomito a gomito con i ricchi. Importante nodo industriale e commerciale, in poco più di un chilometro quadrato vivevano 12.000 persone. Le vie brulicavano di persone, il mercato era in piena attività, gli ambulanti declamavano lodi alle loro merci, i compratori trattavano sul prezzo. Al foro si passeggiava, si tenevano processi, si discuteva della cosa pubblica.
In uno scantinato la scoperta di tantissime vittime della tragedia immane che li colpì. Le loro ossa ci raccontano la realtà, rappresentano una fonte eccezionale di informazioni sulla vita quotidiana dei pompeiani. 54 individui giacciono a terra, divisi in due gruppi, classi sociali diverse. Un’immagine trasversale di vita e morte della società dell’epoca. Morti, seppelliti accanto ai loro oggetti preziosi e altri, morti, che non possedevano nulla. Un tesoro immenso fatto dalle monete d’oro e d’argento ritrovate accanto ai cadaveri. Alcune persone in fuga, negli utlimi istanti, hanno arraffato delle somme di denaro per assicurarsi la salvezza. Non hanno trovato scampo.
Sopra lo scantinato, un edificio a due piani, un deposito agricolo in piena attività. A pochi metri una villa lussuosa con camere, affreschi, piscina per rilassarsi. Ancora una volta due mondi a confronto, una vita laboriosa e una di divertimento.Ma nelle strade com’era la vita quotidiana ?
Odore della gente e del cibo, del denaro e degli animali. Odore ovunque. Trambusto cittadino. Una vita fatta di gesti semplici e ripetitivi, scandita dalla luce naturale del sole. I romani si recavano alle terme. Un elemento importante della loro vita. Qui c’era molto caldo, corridoi decorati, colori brillanti, luci scintillanti. Tutti nudi. Un centro di smistamento di pettegolezzi o conversazione; Le terme erano un livellatore sociale incredibile. Tutti potevano condividere le vasche di marmo con l’acqua calda, erano molto economiche, ed anche gli schiavi potevano permettersele. Relax garantito ma, senza riciclo dell’acqua. Di conseguenza pipì e sudore si mescolavano senza distinzione di classi. Sporcizia e malattie, come la sifilide che avvalora la tesi degli eccessi sessuali dei romani. Immagini con esibizioni di peni attestano una maggiore libertà sessuale. Il tema fallico è ovunque. Bordelli e falli. Pompei era una città dominata dal potere maschile.
Eccessi erotici e gastronomici.Non c’era malnutrizione. Il pane era l’elemento base ma, non mancavano olive e uova, pesce, carne e dolciumi. Non c’erano differenze notevoli tra ricchi e poveri, avevano in comune la stessa dieta. I ricchi avevano un altro modo per ostentare la ricchezza:Schiavi e opulenza.
Nelle strade, c’erano molti posti dove si offriva cibo. Taverne dove consumavi velocemente opppure degustavi tranquillamente il cibo. Luoghi dove si giocava a dadi, si litigava, ci si ubriacava e si faceva sesso. Pompei era un piccolo luogo multietnico e multiculturale. Un porto che permetteva scambi internazionali di merci, schiavi e animali.
I ricchi vivevano accanto ai loro schiavi e questi agli animali. Così li ritroviamo anche nella morte, gli uni accanto agli altri. Niente poteva preparare gli abitanti all’esplosione. Il Vesuvio incombe vicino alla città, impossibile la fuga. Ed ecco le urla, il buio, il pianto, la paura. Ricchi o poveri; vulnerabili. I detriti cadono e ricoprono tutto e per sempre. Ricchi o poveri; Cancellati.
Ricchi e poveri avevano stili di vita diversi ma, hanno condiviso lo stesso destino.