Oggi shopping!
Entro in un negozio insieme ad una mia amica ed ecco che lei incontra la parente che non vede da un secolo: baci, abbracci e tante parole.
Nell’attesa che si salutassero mi guardo intorno e affianco alla cassa noto distrattamente un catalogo: in copertina una bellissima modella, ammiccante e sensuale (ma va?) e rimango un po’ basita quando all’altezza delle tette leggo : Tariffe (non notando a prima vista il logo della 3 e non pensando ad una compagnia telefonica poichè ero in un negozio di abbigliamento).
Il primo pensiero è stato: “Ho beccato un catalogo di escort?”.
Prendo il giornale e noto che non è nulla di tutto ciò bensì il catalogo della 3.
Lo sfoglio, all’interno la bella Madalina (la nuova testimonial della 3) in diverse versioni sexy promuove vari tipi di cellulare.
La possiamo ammirare in costume :
ma anche vestita:
Noto con dispiacere di aver trovato la solita e banale campagna pubblicitaria che mercifica e strumentalizza il corpo di una donna per vendere.
Mi chiedo che relazione abbiano le tariffe telefoniche ed una sexy modella ammiccante e sensuale, che con la scritta “tariffe” sulle tette mi ha fatto pensare a tutt’altro sinceramente (sulla copertina, a parte il logo della 3, nulla lasciava intendere di avere fra le mani un catalogo di piani tariffari&telefoni ), per non parlare delle foto che ho poi visto all’interno del catalogo in questione : posizioni sexy, sguardo languido, labbra turgide, tette al vento e vestiti striminziti che lasciano ben poco all’immaginazione!
Il tutto per sponsorizzare …………………… UN TELEFONO!
Strumento utilizzato indistintamente da uomini e donne ma proposto dalla 3 con una campagna pubblicitaria che vede la donna come un oggetto e l’uomo come il solito animale arrappato che funge da destinatario.
Finalmente usciamo dal negozio, metto in moto il motore, inserisco la retromarcia, guardo nello specchietto e mi ritrovo di dietro il furgoncino bianco di Amica Chips e non posso far a meno di notare la scritta sul cofano anteriore : “la patatina tira” (slogan di cui abbiamo già parlato qui) e torno un pò delusa a casa.
Ma in che società viviamo!?
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