A coloro che sanno di essere Uno con Dio non può mai essere negato nessun miracolo. Neanche uno dei suoi pensieri manca il potere di guarire tutte le forme di sofferenze in qualsiasi persona, sia questa di un tempo che è passato o ancora un tempo da venire e di farlo con la stessa facilità con quelli che adesso camminano accanto a loro. I loro pensieri sono senza tempo e non hanno nulla a che fare con il tempo e con la distanza.
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Capitolo 29.Il risveglio.II-L'arrivo dell'ospite.
8. La
malattia è la esigenza che il corpo possa diventare quello che non
è.
La
sua banalità nonostante ciò garantisce che non possa ammalarsi.
L'origine della
malattia è nella tua esigenza che esso sia più di ciò che è.
Perché quella esigenza ha bisogno che Dio sia meno che ciò che in realtà
è.Cosa
sarà di te, allora se è a te a chi viene chiesto il sacrificio?Perché a Dio viene detto che parte di Egli non gli appartiene già.E a
Egli non rimane altro rimedio adesso che sacrificare il tuo essere e
come risultato del Suo sacrificio tu ingrandisci e Egli si rimpicciolisce per il fatto di perdere te.E ciò
che non gli appartiene già diventa il tuo Dio e ti impedisce di
essere parte di Egli.
9. Il
corpo al quale viene chiesto di essere un Dio è invulnerabile all'attacco giacché la sua banalità non è riconosciuta.E
così sembra di essere qualcosa che ha un proprio potere.Per
il fatto di essere "qualcosa" può essere percepito e può anche pensare che sente e attua e che ti ha imprigionato in una mano.E può
essere che non arriverà a essere ciò che hai chiesto che fosse.E lo
odierai per la sua insignificanza senza renderti conto che il
fallimento non è dovuto a che esso sia meno di ciò che tu credi che
dev'essere, se non che non ti sei reso conto che non è niente.Nonostante nel fatto stesso che non è niente sta la tua salvezza dalla quale
vuoi fuggire.
10. In
quanto che “qualcosa”, è richiesto al corpo di diventare il
nemico di Dio e di rimpiazzare ciò che Dio è con la piccolezza, le
limitazioni e la disperazione.È la
Sua perdita ciò che festeggi quando consideri che il corpo è
qualcosa che ami e qualcosa che odi.Perché se Dio è la somma di tutto, allora ciò che non è in Egli non
esiste e nella Sua complessione c'è la banalità del corpo.Il
tuo salvatore non è morto, non dimora neanche in ciò che è stato
costruito per essere un tempio alla morte.Egli
vive in Dio e questo, e solo questo, è ciò che lo fa diventare il tuo
salvatore.La
banalità del suo corpo libera quello tuo dalla malattia e dalla
morte.Perché ciò che appartiene a te non può essere né più né meno di ciò che
appartiene a Egli. Un
corso di miracoli.
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