i fatti del giorno mi distraggono per un po’ dal mare canario e mi concedo uno sfogo politico, risultato dell’ascolto, a pezzi e a bocconi, del dibattito alla camera e al senato.
il presidente del consiglio ci tranquillizza: è in prima linea contro gli speculatori e capisce perfettamente l’angoscia delle famiglie italiane perchè “ha tre aziende quotate in borsa”.
si figuri, il presidente del consiglio, che nel nostro paese c’è chi non arriva in fondo al mese… di sicuro loro capiranno benissimo la sua angoscia.
antonio di pietro chiede prima al presidente della repubblica di sciogliere le camere (così, come se si potesse fare a suo piacimento) pur di andare a recuperare due o tre grillini e mettendo a dura prova la sua affidabilità come futuro alleato di governo e nella stessa frase chiede di cambiare la legge elettorale, non si sa con quale parlamento.
ho visto rutelli abbronzato come un mocassino parlare di gente che teme per i suoi 50mila euro di risparmi e l’immagine, senza scadere nel populismo, strideva un pochino col suo stipendio di senatore.
ho sentito la binetti addolorarsi perchè non la mandano più in terra santa e avrei decisamente un posto dove mandarla.
ho visto un tipo di “coalizione nazionale per il sud” o come diavolo si chiama accalorarsi sui “valori della politica” mentre tesseva le lodi del presidente del consiglio.
ho visto immagini desolanti di oche a chiacchiera, vitelloni stravaccati con la cravatta verde che si pagano lo stipendio padano coi soldi di roma ladrona.
fino a quale tremendo punto di non ritorno ci portanno questi delinquenti prima di arrendersi e andarsene?