Magazine Racconti

Timeshifters - Il signore delle piattaforme

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Entrare nell’edificio era stato facile: gli uomini di Sunzi sapevano chi era Clenia, la maggior parte conosceva la famigerata gorgone che non temeva il loro signore, una ristretta cerchia sapeva anche delle strabilianti tecnologie portate da quella ragazza apparentemente innocua. Dal canto mio avevo deciso di apparire il più possibile innocua: la collana che Revlis aveva creato per reclutarmi era stata trasformata in un semplice ciondolo di metallo, così come il cinturone dorato che mi stringeva la veste, gli altri gioielli erano stati trasmutati in aria e la mia età alterata in modo da sembrare una donna di mezza età – Morry credi che andare in giro conciata in quel modo non ti qualifichi come un pericolo? Sei con me, cos’altro potrebbe essere più spaventoso? – – Nel neomedioevo della Cabala le straccione erano all’ordine del giorno e nessuno faceva caso a loro, se c’era qualcuno di più pericoloso. – feci notare con un sorriso, mentre una guardia ci scortava sull’ennesima piattaforma di trasporto. Quel trabiccolo schizzò verso l’alto a una velocità folle, portandoci almeno a cinquanta metri sopra l’overlift, su una piattaforma soprelevata più piccola e decisamente ben curata. Ad aspettare il nostro trasporto c’era però quello che Clenia mi aveva spiegato essere un soldato corazzato: un colosso di ferraglia alto il doppio di un essere umano, due mitragliatori gatling al posto delle braccia e sulla schiena due ali che avrebbero consentito a quell’affare di volare, ammesso che avesse la propulsione adatta – Questa è la visitatrice del signore? – chiese una voce metallica – Chi è questa stracciona che si porta dietro? – – Nessuno Capitano Macbeth, sembra che la gorgone voglia dimostrare al signore in che condizioni siano le genti del basamento. – riferì la loro scorta, senza scomporsi – Quali sono i suoi ordini? – – Ci farà passare. Nessun Roc può pensare di competere con me. – Ricordai distrattamente che la ragazza mi aveva anticipato il nome di quella corazza nei giorni in cui avevo studiato l’era delle città aeree, ma non avevo prestato molta attenzione ai racconti di Clenia, reputandoli esagerati. Invece i Roc sono realtà e il sospetto che ci siano altri di questi bestioni in attesa di un ordine da parte del loro presunto signore, sembra non essere tanto infondato. Senza accennare alcuna reazione seguii quella nuova scorta, tenendo la testa bassa e cercando di costruirmi a memoria una mappa di quella base militare. La sala in cui il Roc ci scortò era abbastanza grande da contenere tre volte il TSC di Clenia, eppure mi bastò uno sguardo per comprendere che eravamo arrivate nel punto nevralgico del dominio di Sunzi: sentivo gli effetti della fontana della giovinezza e un rapido sguardo alle immense statue che ritraevano il generale cinese, mi fece riconoscere il palladio – Lasciaci Macbeth. – disse una voce dal forte accento asiatico, mente una figura per nulla appariscente scendeva le scale che separavano il grande salone da un’altra parte del TSC – Sono in grado di affrontare da solo quest’abominio genetico. – una cotta di maglia con le spalle rinforzate sovrastava un pantalone anonimo, mentre dietro alla schiena era abbandonata una nodachi del periodo Edo, non c’era traccia di una sorta di controllo remoto, ne il bastone di Clenia sembrò riconoscerne, segno che il Generale cinese aveva occultato quella funzione come avevo fatto per la mia collana. Il soldato dentro il Roc non si fece ripetere l’ordine e avanzando a grandi falcate della sua corazza si dileguò. – Hai portato un’amica Clenia? Una stracciona? – – Sunzi il tuo fiato puzza ancora di pesce essiccato? – – Dovevo aspettarmelo da una come te, ma non mi impietosisce la sua vista. – continuò l’uomo avvicinandosi con cautela – Fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma. – – Di cosa parla il signore? – chiesi inchinandomi. Sunzi sorrise a quelle parole e dandomi le spalle si allontanò quel tanto che bastava da rendersi irraggiungibile per la mia falce – Il generale esperto attacca la strategia del meno esperto, questa è la prima cosa da fare. La seconda cosa da fare, è spezzare le alleanze del nemico. Clenia credi davvero che la tua amica ti rimarrà fedele fino in fondo? – – Ti ha mai detto nessuno che parli per frasi fatte? – lo derise Clenia, aizzandogli contro i serpenti. – Parla dell’arte della guerra, Clenia. – ammisi, balzando verso il palladio, mentre la mia figura tornava alla normalità e trasmutavo di nuovo l’aria nella mia falce. Colpii, frantumando il circuito del sistema difensivo principale del TSC e rimanendo abbarbicata su ciò che rimaneva della statua fissai il Generale cinese, sorpreso quanto deliziato di quella situazione. – La guerra si fonda sull’inganno. – – Le tue malefatte finiscono qui Sunzi! Il tuo maledetto padrone vedrà solo una statua, quando verrà a cercarti! – gridò invece Clenia avvicinandosi all’uomo per fissarlo negli occhi. La figura non si scompose e fissando la gorgone negli occhi sussurrò qualcosa che non riuscii a comprendere, mi fu chiaro invece il trucco in cui eravamo cadute entrambe e mentre il corpo di Clenia si tramutava in roccia, il divertimento di Sunzi aumentava. – Cosa diavolo le hai fatto? – imprecai balzandogli addosso, pronta a sventrarlo. La mia falce incontrò il metallo della spada del Generale, il quale scartò di lato per rimettersi in guardia, esaltato dallo scontro, almeno quanto ne era divertito – La dea della violenza, l’onore di avere un simile nemico è grande almeno quanto è grande la soddisfazione per aver messo fine alle scorribande di quella dannata gorgone! – – Clenia sta solo cercando di difendere la linea temporale! – – La tua protetta è un pericolo per la linea temporale, io sto solamente cercando di stabilizzare questo periodo storico, ho valutato che la presenza della gorgone in questo punto della linea potrebbe portare al paradosso e distruggere il futuro prossimo dell’umanità. – ribadì Sunzi facendo un passo indietro come per assicurarsi che non lo attaccassi di nuovo. Dalla mia posizione avrei potuto attaccarlo e cercare un modo per liberare Clenia dal suo stesso sguardo pietrificante, ma le parole del Generale mi dissuasero dal tentare un attacco, di certo c’era un modo meno pericoloso per ottenere delle risposte e se Revlis era andato via, di certo doveva esserci una ragione che non aveva voluto dirmi per non alterare la linea temporale – Parla allora, spiegati Generale. – Sunzi rinfoderò l’arma con uno sguardo truce verso la statua – Voleva usarti contro di me, quella viscida creatura inumana dovrebbe essere distrutta, ora che è una statua. – – Non le farai nulla. – – Morrigan la tua protetta è un pericolo, questo lo sanno tutti, nella banca dati ci sono descritti eventi catastrofici causati dall’irresponsabilità di Clenia. – insisté l’uomo fissandomi con uno sguardo che non tradiva alcuna emozione – Ora puoi decidere di essere mia ospite e lavorare per me, oppure utilizzare il TSC di quest’abominio per andartene. A te la scelta, dea della violenza. –

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines