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Negli ultimi tempi, la mia passione per la lana ha preso una china pericolosa.
Tutto è cominciato con 4 gomitoli di lana e alpaca, presi per il loro prezzo incredibilmente basso ma di un colore tristissimo: bianchi e grigi.
Pensa che ti ripensa, mi sono ricordata di un vecchissimo post della Casa nella Prateria. E ho colorato di rosso ciliegia 3 gomitoli su 4, ottenendo questo effetto:
Però chi mi conosce un minimo lo sa: non potevo accontentarmi di un successo così "facile". Quindi mi sono procurata della lana ancora da tingere (su eBay si trovano rocchettoni industriali a prezzi davvero bassi) e, con l'aiuto di un manuale comprato tanti anni fa per altri scopi, ho cominciato a sperimentare.
Alcuni esperimenti (es. l'ortica) sono falliti miseramente, forse a causa del periodo in cui ho colto l'erba. Altri (es. la romice) sono andati così così. Il papavero invece è stato un clamoroso successo.
La foto qui sopra mostra il colore di partenza (rocchettone centrale) e le diverse colorazioni che sono riuscita a ottenere dai vari bagni.
Il papavero è entusiasmante per due motivi:
1 - ha un grande potere tintorio, quindi il bagno colore si può usare svariate volte (al momento sono al quarto bagno)
2 - il colore finale tende al blu o al rosso a seconda del mordente usato: se si mordenza la lana con l'allume di potassio, vira al blu, mentre se si mordenza con l'aceto il colore finale tenderà al rosso.
Nella foto, si vedono, a partire da ore 8 e andando in senso orario:
- un primo bagno mordenzato con allume
- un secondo bagno mordenzato con allume
- un secondo e terzo bagno mordenzati con aceto (la differenza di saturazione è minima, ormai non li distinguo più)
- un primo bagno mordenzato con aceto
Il procedimento è davvero semplice:
Andate in un campo di papaveri e raccoglietene quanti volete, con l'aiuto possibilmente di manodopera minorile e stando attenti a prendere solo i petali (tanto si staccano da soli, basta prenderci la mano). La quantità minima per ottenere un bel colore è 3 etti di petali per un etto di lana, ma cogliendone di più si ottiene un bagno colore più carico.
A casa, bollite i petali in poca acqua e lasciate riposare per qualche ora.
Contemporaneamente, mordenzate la lana.
Se volete che il colore viri al blu, sciogliete un cucchiaio di allume di potassio (si trova in farmacia in panetti, poi basta pestarlo per polverizzarlo) nell'acqua necessaria a coprire abbondantemente un etto di lana in matassa e portate a ebollizione a fuoco lento. Bollite per un'ora.
Se volete che il colore viri al rosso/vinaccia, bollite la lana per un'ora in acqua e aceto bianco in pari quantità.
Filtrate il bagno colore strizzando bene la poltiglia di petali cotti e mettetelo in una pentola. Immergetevi la lana mordenzata, aggiungete eventualmente acqua per coprire la lana e riportate a bollore a fuoco lento. Quando bolle, spegnete e lasciate riposare per una notte. Scolate per un'oretta senza strizzare.
Poi risciacquate la lana in acqua fredda finché non cola più colore e asciugate all'ombra.
Dovete solo usare due accorgimenti: non sottoporre la lana a shock termico (se no si infeltrisce) e usare pentole di acciaio.
A questo punto, visti i risultati ottenuti da completa inesperta, non vedo l'ora di seguire il seminario di tintura a cui mi sono iscritta e mettere in pratica ciò che imparerò.
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Inviato il 04 luglio a 13:09
Risultato fantastico!!! Anche il mio esperimento con le foglie di ortica è stato un fallimento (però il macerato ha lasciato un gran puzzo). Oggi sperimento le foglie di fico ed i petali di papavero. Speriamo!