Da alcuni giorni siamo in Umbria, ad 1 chilometro dalle sponde del lago Trasimeno, nel borgo antico di Badiali dove vivevano i bisnonni di mio marito.Nel borgo c’è ancora la strada bianca come una volta ed il pozzo comune nel centro dell’abitato che serviva per abbeverare le bestie ed irrigare gli orti, i campini come li chiamano qui.Finché ci sono state le persone più anziane ogni famiglia aveva ancora galline ovaiole che razzolavano nelle aie, piccioni, tacchini, oche, maiali, conigli, tutti allevati per uso familiare.Nei campi coltivati a poca distanza dalle case fanno le loro incursioni notturne i cinghiali ed è facile riconoscere le loro orme sul terreno mentre si va a cercar more.
Così cercando cercando sono stata attratta da queste frittelle, simili agli strauben del Trentino, ma il metodo di cottura le rende croccanti esternamente e morbide all'interno.Paradossalmente sembra che questi dolcetti siano nati nel 18° secolo nelle case dei nobili ma attualmente in Finlandia si usa farle per il 1° maggio, giorno in cui festeggiano non solo i lavoratori, come da noi, ma anche gli studenti.
Ingredienti: (per più di 20 frittelle)
- 4 uova intere
- 2 dl di latte
- 3 cucchiai di zucchero semolato
- 1 cucchiaino di zucchero vanigliato
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 4,5 dl di farina
- scorza grattugiata di mezzo limone
- zucchero a velo per guarnire
Mescolare con la frusta in una ciotola le uova, il latte, lo zucchero a velo e quello vanigliato.
Aggiungervi la farina ed il lievito setacciati, quindi la scorza grattugiata di limone e far riposare l’impasto coperto per 2 ore.