Tirana: la ministro bonino incontra le donne imprenditrici albanesi

Creato il 11 ottobre 2013 da Pasudest
Non esiste sviluppo escludendo metà della popolazione, ma le donne non devono cercare protezione ma rischiare in proprio
Nel corso della sua visita ufficiale in Albania, la ministro degli Esteri Emma Bonino è intervenuta, insieme al suo omologo albanese Ditmir Bushati, ad una tavola rotonda con imprenditrici albanesi e italiane. All'incontro hanno preso parte Linda Rama, moglie del premier Edi Rama, la viceministro dello Sviluppo economico e del commercio Brunilda Paskali, la viceministro per il Benessere sociale e la gioventù Gentiana Sula Mara, la presidente dell'Associazione albanese delle donne imprenditrici Flutula Xhabija, la presidente dell'Associazione "Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda" (AIDDA) Franca Audisio Rangoni.
Presentata come “la donna delle cause forti”, Emma Bonino ha ricordato la scuola radicale da cui proviene, una scuola dei diritti, ma soprattutto una scuola dei doveri e ha spiegato che il suo impegno sui diritti delle donne non è un'ossessione per le minoranze, ma al contrario la sottolineatura di una maggioranza: “In quasi tutti i Paesi le donne sono la maggioranza della popolazione, ma non agli alti livelli della società”. In questo senso molte sono le similitudini tra l'Italia e l'Albania. Alle donne albanesi Emma Bonino ha portato quindi due messaggi: il primo è che, guardando a come è cambiata la condizione femminile in Italia in questi ultimi decenni, si vede che cambiare si può e se si può si deve; il secondo è che questo cambiamento però non è facile e soprattutto che le donne non devono aspettarsi che gli altri facciano loro spazio.
Non può esistere sviluppo, ha detto ancora Emma Bonino, se si esclude metà della popolazione. Se non lo si vuole fare per convinzione, almeno lo si faccia per necessità. Ma le donne, ha insistito la ministro, non devono cercare protezione ma, al contrario, devono esporsi e rischiare in proprio. Da questo punto di vista è fondamentale l'autonomia economica perché “due cuori e una capanna è bello, ma due cuori e due conti in banca e meglio”. Tutto ciò non toglie nulla ai sentimenti, ma aiuta nell'avere consapevolezza di sé. Le donne, ha insistito ancora una volta Emma Bonino, non sono una categoria: ciò che serve è uno spazio dove ciascuna possa crescere come meglio crede, perché se è vero che “la libertà non è sinonimo di felicità è sicuro che la non libertà è sinonimo di dolore”.
Il video dell'intervento di Emma Bonino alla tavola rotonda delle imprenditrici albanesi e italiane a Tirana
Riprese di Stefano Marrella per Radio Radicale


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