Magazine Italiani nel Mondo

Tirando le somme, a un anno dall'India

Creato il 06 marzo 2014 da Chandy
Un anno esatto fa, come oggi, eravamo a Mysore.
Affrontavamo la parte difficile del nostro viaggio in India, lo scontro con la città per noi troppo caotica e qualche demone interiore.
Guardo oggi il mio compagno, a distanza di un anno, e mi rendo conto quanto quest'esperienza lo abbia segnato e quanto indistintamente abbia segnato anche me.
Un anno ci separa da quei giorni infuocati e la nostra vita, apparentemente uguale a prima, non potrebbe essere più lontana e diversa da prima del viaggio.
Noi stessi siamo lontani anni luce da quelli che che eravamo, dai nostri personaggi di allora.
Non avrei mai potuto immaginare di venire così catturata e ammaliata dai luoghi che ho visto e vissuto intensamente.
E solo se ci vai e ami l'India anche una volta vissuta, spogliandoti degli abiti e delle abitudini occidentali,  puoi comprendere.
Sembra che capiti a molti dopo il primo viaggio: si cade vittima dell'incantesimo.
E chi riesce a tornarci più volte è sempre più in balìa della magia, perché non si tratta di un incantesimo facile da spezzare.
Questo si dice.
Più ne hai, più ne vuoi.
Vuoi viverla sempre più intensamente, sentirti più nudo e selvaggio.
E' una malattia.
Capita anche che per qualcuno, convinto di non esserne rimasto vittima, l'incantesimo sia ancora più potente...
Prima o poi cederà...
Perché Lei ti entra talmente dentro, nell'anima e nelle ossa, che non puoi più farci niente.
Meglio arrendersi.
L'India mi ha rapita, al 100%
Non sono più la stessa eppure sono la me stessa più vera nella quale sia inciampata in tutta la mia vita
Una nostalgia canaglia mi assale.
Per qualche istante è stata viva dentro me, come un grande fuoco che arde, la certezza di tornare.
Per ben due volte ho avuto tra le mani i soldi esatti per il biglietto.
Più di una ho trovato delle offerte di viaggio irrinunciabili... ma l'idea di partire senza il mio compagno di vita, almeno in questa fase delle nostre esistenze, ha sgonfiato questo sogno come un palloncino delle feste che perde il suo vigore, dopo essere stato bucato con un ago appuntito.
Questione di un istante.
Se davvero lo avessi voluto, ci sarei tornata.
Ma a che prezzo?
Tutto nella vita ha un prezzo, anche le cose belle.
Soprattutto le cose belle, forse per questo c'è chi ne ha così paura.
Ma per me non si tratta di paura, perché il senso del rischio non è mai mancato.
Mi sono sempre impegnata per realizzare i miei sogni, perché non voglio trovarmi, tra qualche anno, piena di rimpianti.
Perché mia madre morendo mi ha lasciato, tacitamente, la lezione più grande: Vivi e sii felice.
E con una lezione così la tua vita non può che diventare una canzone gioiosa.
Non sono partita solo perché c'è un momento giusto, che è quello suggerito dal cuore, dalla propria voce interiore, quella bussola che non sbaglia mai, che non si rompe mai.
Non sono contraria alle separazioni momentanee in una coppia.
Un sogno è una responsabilità, ha il diritto e il dovere di essere realizzato.
Ho già vissuto questo sogno e vorrei farne ancora esperienza tuttavia nel profondo del cuore ho sentito che non era ancora il momento per noi, nonostante il richiamo ammaliante di Casa.
E quello che sto tessendo qui, ora, mi parla e dice hai fatto la scelta giusta.
Una scelta che non preclude certo di tornare, ma che prepara il terreno per questo e altri sogni.
Oggi mi ritrovo a guardare una vecchia foto di quei giorni.
I miei occhi non sono stati mai così vivi.
Sembra che le persone cambino faccia quando sono in India.
Hanno come un'impronta... e se le guardi in un certo modo, con una certa inclinazione del cuore, ti accorgi che i loro visi baciati dall'India si assomigliano.

Tirando le somme, a un anno dall'India

La lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai.
Michail Bulgakov


 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog