C’è sempre una storia dietro alle grandi imprese. Questa è quella di Susanna Ricci, neocampionessa italiana, portacolori del Tiro a Segno Torinese, davanti a tutte, in quel di Milano, nella specialità P10 donne. La torinese, dopo i 374 punti che l’hanno qualificata in finale al primo posto, ha saputo mantenere il vantaggio sulle altre finaliste con un 96.3 che l’ha portata a conquistare il titolo con 470.3 punti, davanti alla veronese Maddalena Prassini, seconda, e alla vicentina Zarina Dalla Santa.
Primo titolo italiano in carriera per la venticinquenne Susanna, che suggella così un 2013 a dir poco strepitoso che l’ha vista esordire in azzurro, con la partecipazione ai campionati europei di Odense (DEN), alle tappe di Coppa del Mondo di Monaco di Baviera (GER) e Granada (SPA) e ai Giochi del Mediterraneo di Mersin (TUR). A queste soddisfazioni si aggiunge ora la vittoria ai Campionati Italiani di Milano.
“Al termine della finale, quando lo speaker ha letto il nome della terza classificata, ero convinta di essere arrivata seconda – ricorda -. dagli applausi del pubblico durante la finale avevo pensato che Maddalena (Prassini, ndr) avesse fatto una grande finale, con tanti 10, e credevo che mi avesse scavalcata. Mentre riponevo la flag dentro l’arma ho alzato gli occhi sul monitor e ho visto il mio nome in cima alla classifica! Ero prima!!! Dalla contentezza ho persino lanciato la mia visiera in aria” ha commentato Susanna. “Ricordo Maura che mi viene incontro per congratularsi, Giustina, Arianna e le altre, e poi l’abbraccio con Michela (Suppo, ndr), che era molto contenta per me. Cercavo mio marito senza trovarlo, finché sono venuti a prendermi per portarmi a fare l’intervista con la Rai”.
Susanna ci svela anche un aneddoto relativo alla sua intervista, andata successivamente in onda su Rai Sport 2. “Quando sono venuti a prendermi per l’intervista ho inutilmente chiesto se non fosse possibile rimandarla di qualche minuto per consentirmi di riprendermi un po’ dall’euforia. Quando mi è stato domandato a chi volessi dedicare la vittoria ho pensato di ringraziare la mia famiglia e il tiro a segno di Torino, ma ero ancora emozionata e ho detto solamente “il tiro a segno”, tanto che persino l’intervistatore è rimasto un po’ a bocca aperta. Il “di Torino” mi è rimasto in gola!” ride ancora Susanna quando lo racconta.
Un grande traguardo dunque raggiunto che potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Classe, concentrazione, potenzialità, ci sono tutte. Lei è pronta a stupirsi e stupire ancora.
Roberto Bertellino