Firenze – Caffè Paszkowski
Per me Firenze era un posto lontano. Ci andavo una volta ogni tanto con mio padre e mia madre, la domenica.
[… ] Andavo a guardare i ricchi che mangiavano il gelato. Questa è una delle cose che mi ricorderò per tutta la vita. Tutto vestito “da domenica” , perbene, scarpe pulite – bisognava sempre lucidarsi le scarpe prima di uscire – con mia madre, e con mio padre in doppiopetto e cravatta, si andava a piedi da Monticelli fino in piazza della Signoria.
[…] In piazza della Repubblica c’era un grande ristorante, Paszkowski, che aveva i tavoli fuori, come ancora oggi, e attorno a questi tavoli c’era una siepe di bossolo messo in delle grandi casse per proteggere i clienti. E a me i miei genitori permettevano di sbirciare attraverso la siepe di bossolo per vedere i signori che mangiavano il gelato. Ora, voglio dire, noi si partiva da casa per guardare i signori che mangiavano il gelato! Per voi questo è inconcepibile, ma questa è stata la mia infanzia.
(Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio, pag.25 e 26 – Longanesi, 2006)