Ora... a me pare tutto assurdo. Assurdo che un parlamentare faccia l’attore comico a tempo pieno. Assurdo che salti da un partito politico all’altro in coincidenza con la promozione del suo film. Assurdo che il film racconti di situazioni del genere. Assurdo che una messinscena tanto sfacciata sia destinata a fare gossip e un po’ di dibattito (con relativi incassi al botteghino) per poi essere dimenticata in un batter di ciglia. Lo trovo assurdo. E umiliante
Gennaio e’ passato cosi’. Ogni giorno una conferma, ogni giorno una contraddizione che si fa nitida, palese e s’accumula alle altre. Riconoscere le contraddizioni e’ divertente, in molti se ne beano e quando ne trovano una, talvolta sono capaci di cavalcarla per tutta la vita. La contraddizione piu’ gettonata degli ultimi anni e’: Mussoloni che fa il Presidente del Consiglio. E’ una di quelle facili, di quelle piu’ lampanti e ci si sono attaccati quasi tutti. Il ruolo istituzionale stabilito per Mussoloni sembra proprio quello di concentrare su di se’ l’attenzione (benigna o maligna) del “pubblico” e di trascinarsi dietro piu’ pecore possibili il piu’ a lungo possibile. Non vedo altri scopi. Il ruolo di Mussoloni e’ di fare la contraddizione, una grandiosa avvincente contraddizione su cui tutti possano sintonizzarsi a reti unificate. Purtroppo e’ solo una delle tante. Chi si arena ad Arcore pero’ non fa molta strada.
Ho scoperto che c’e’ una specie di club; non si pensi ad un salotto rococo’ con divanetti di velluto e camerieri guantati ma ad uno spazio informale privo di sede e di nome. E’ un ambiente inusuale, chi sta fuori ha paura di entrarci e chi ci entra non riesce piu’ ad uscirne. Ha l’aria di essere un postaccio, potremmo chiamarlo il Club degli Incompresi. Il problema e’ che si e’ ammessi automaticamente, volenti o nolenti, dopo aver riconosciuto una manciata di contraddizioni. Bisogna fare attenzione perche’ passato lo scoglio Mussoloni, le altre poi le si riconosce con una certa facilita’ e ci si ritrova nel Club senza accorgersene nemmeno. Li’ ci si barcamena per un po’ - dissimulando una certa soddisfazione per essere entrati nel circolo – ed in genere ci si prende gusto al sapore della consapevolezza finche’ le contraddizioni si fanno davvero troppe e la consapevolezza si fa confusione. Si rimesta in paioli di contraddizioni mantecandole tutte insieme in un magma ingestibile, inconciliabile col buon senso. Sulla tavola gli ingredienti si accumulano, tutta roba di prima qualita’, ma appena li si mescola si fa confusione.
Mollare? Mai! Tocca insistere e resistere e per ora accontentarsi di un buffet, ma prima o poi la scopro la ricetta.
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