Magazine Avventura / Azione
Siamo in un mondo dove tutti gli Esper (persone dotati di poteri paranormali collegati a fenomeni scientifici) studiano in una città formata solo da vari licei che risponde al nome di Gakuen Toshi. Tra le migliaia di studenti che vengono catalogati a seconda della potenza della loro capacità speciale da 0 a 5 c'è il solito sfigato protagonista dei tre quarti degli anime giapponesi: Tōma Kamijō.
Toma è un Level 0 con una particolare peculiarità, infatti la sua mano destra può dissolvere ogni potere speciale e (secondo le spiegazioni date durante l'anime) questa stessa mano dissipa anche la sua fortuna.
Un giorno, durante la solita routine di piccole sfighe, Toma trova sul suo balcone la piccola Index (indice), una bambina che dice di possedere 103.000 grimori proibiti e di essere braccata dalla Chiesa Puritana Inglese per questo.
Toma ovviamente non le crede e dopo qualche gag i due si separano fino a qualche ora più tardi dove il ragazzo troverà la piccola Index ferita davanti a casa e dovrà fare i conti con una figura che nessuno credeva potesse esistere in un mondo devoto alla scienza: un mago!
Secondo me To Aru Majustu no Index è un sacco di idee buone messe insieme ma usate male.
Per prima cosa, che è anche la cosa di minor importanza, da mettere in discussione è la mitologia del regno della magia che si basa sulla chiesa facendo un polpettone di un sacco di cose come il mana, le leggende del cristianesimo, l'ebraismo etc... fino a culminare a monaci che da una chiesa in culo al mondo prestano il loro potere per far sparare raggi laser a dei cavalieri in Giappone. Questo non mi è piaciuto. Non mi è piaciuto perchè a differenza di Occult Academy il polpettone che si crea qui lo si prende sul serio. Ma questo è di certo solo il mio punto di vista.
La vera cosa che mi fa girare le palle in questo cartone è lo sfruttamento della mano destra in relazione al personaggio. Toma dovrebbe essere l'apice della sfiga perchè su di lui nulla di anormale può funzionare e perciò compromette anche la sua fortuna - non si capisce perchè visto che la sua mano funziona al tocco, ma ammesso che la fortuna stessa sia un potere paranormale la cosa ci può anche stare- e questo crea delle mini gag all'inizio e poi basta.
Poi Toma diventa un superfigo che combatte i nemici a mani nude e gli scardina le mascelle a suon di cazzotti e questo lo pone sotto l'ottica del ragazzo cool che picchia maghi , alchimisti e evocatori. Eppure qui non c'è un crescendo, Toma è sempre stato così forte? La sua potenza che và un poco più in là di quella di un normale ragazzo del liceo a cosa è dovuta? E soprattutto perchè la fatidica mano destra non gli crea problemi di sfortuna durante i combattimenti, ma solo nei momenti gag?
Il fatto è che a saperla gestire questa storia della sfiga si poteva far venire fuori una bella storia di crescita personale in cui il protagonista riusciva nel suo intento nonostante tutto, invece è stata gestita male e la sfiga si vede solo quando il ragazzo pesta il panino del pranzo con i piedi nudi. Bah.
Altro elemento non sfruttato è proprio Index, la Loli che da il nome al titolo per gran parte della serie ha un ruolo meno che marginale, addirittura per ben tre archi narrativi non è praticamente presa in considerazione nel minutaggio della puntata se non per una battuta e un sorriso.
Nonostante tutti i difetti che ho trovato, To Aru Majustsu no Index è un vero successo in patria di cui l'anime è solo l'ultima incarnazione dopo le Light novel e il manga. Esiste una seconda serie omonima con un 2 alla fine e lo spin-off To Aru Majutsu no Railgun, incentrato su una ragazza che compare nella serie che è un'Esper a livello 5.
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