Magazine Basket

Toh, c’è un’Italia che vince e strapazza i croati a Zagabria

Creato il 28 luglio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

La nazionale azzurra e quella croata posano assieme dopo la premiazioneZagabria – Croazia croce e delizia per il nostro basket. Croce per la nazionale di Pianigiani, che subisce due Ko, delizia per gli azzurri d’epoca di coach Bucci, che tornano dagli Europei di Zagabria con un doppio oro nelle categorie Over 40 e Over 45. Memorabile la giornata delle finali: gli azzurri Over 45 battono la forte Russia 66-64 dopo una dura battaglia; ma è solo l’aperitivo per l’abbuffata della Over 40 che travolge la Croazia per 91 a 63. Sì, proprio la Croazia, Paese organizzatore di questi Europei, una squadra che aveva vinto tutte le partite con vantaggi di circa 30 punti: stavolta la trentina di punti di scarto se li è presi sul gobbo. Toni Kukoc, la cui presenza nelle file croate era stata ventilata nei giorni scorsi, non si è presentato a Zagabria per la finale. Dopo aver visto all’opera l’Italia di Pianigiani sconfitta dalla Croazia, aveva rilasciato commenti piuttosto negativi sul valore della nazionale maggiore. Chissà, forse ha ritenuto superfluo rinforzare la formazione dei quarantenni croati. Nemmeno 24 ore dopo gli azzurri di Bucci si sono incaricati di vendicare l’onore del basket italiano rifilando ai croati una batosta extralarge, fatta su misura per chi ha un po’ di spocchia di troppo.

Gli unici azzurri vincenti - Nelle due finali degli azzurri di Bucci, una combattuta e sofferta, l’altra senza troppi problemi, è cambiato il ritmo ma non la musica, che è stata per i nostri una marcia trionfale.
Le nazionali d’epoca restano così le uniche a vincere in manifestazioni internazionali. Il caso ha voluto che proprio in Croazia siano scese in campo sia quella di Pianigiani, sia quelle di Bucci. Due KO per la nostra nazionale maggiore, due trionfi per le rappresentative “Over” guidate da Bucci. La contrapposizione fra azzurri veterani e giovani non poteva essere più stridente, anche per i 28 punti rifilati alla Croazia dagli Over 40.
I successi dei veterani sono frutto probabilmente di generazioni e di mentalità diverse, di maggiore disponibilità al sacrificio, ma anche di campionati organizzati diversamente, in cui gli italiani trovavano spazio per giocare e per migliorare. Sia come sia, i più anziani fanno la loro parte e danno il buon esempio ai più giovani. Basterà?

la nazionale Over 45 gioisce dopo la premiazione con la medaglia d'oro al collo
Over 45 - Nel corso degli europei gli Over 45 hanno superato di slancio slovacchi, russi del Volga, lituani e solo in finale contro la Russia hanno dovuto sudare. In svantaggio per tre quarti della gara, forse perché sentivano – da buoni italiani – il peso del favore del pronostico, hanno tirato fuori gli attributi nei minuti decisivi. Solfrini, Tirel, Carera, Masetti, Middleton, Dal Seno, Ponzoni, Matteucci, Frascolla hanno tutti fatto il loro dovere. Proprio i più anziani – Ponzoni, 54 anni e Dal Seno 52, hanno dato il contributo di lucidità necessario per lo sprint vincente.

Over 40 - E’ stato sorprendente vedere la formazione Over 40 fare e enormi miglioramento nell’intesa, negli schemi d’attacco e nei meccanismi difensivi nel giro di una sola settimana. La squadra si è presentata a Zagabria con 9 elementi cambiati rispetto alla scorsa edizione degli Europei. Partiti con qualche incertezza la Russia di San Pietroburgo e la Repubblica Ceca, sono cresciuti fino a fare scintille in semifinale contro i russi di Mosca e soprattutto contro la Croazia. Capone, Longobardi, Dalla Libera, e la matricola Delli Carri hanno confermato le note doti balistiche, ma nessuno di loro si è sottratto ai compiti di una dura difesa: come, del resto, i play Fastigi e Donati, come il veterano dei maxibasket Acerbi, come i lunghi Del Cadia, Rizzo, Gray.

Coach Bucci durante un time out; attorno a lui - da sinistra - gli azzurri Over 45 Masetti, Tirel, Dal Seno, Middleton e Venturi
Fattore B - Alla base dei successi dei nostri sempreverdi c’è lo spirito di atleti che hanno avuto molto dal basket ma che si sono affermati per la passione che li animava e continua ad animarli. Il piccolo grande segreto è che si divertono ancora, e sanno che se vincono si divertono ancora di più. Poi c’è il fattore B, di capitale importanza: B come Bucci, che dopo aver vinto scudetti e coppe Italia in carriera adesso riempie alla grande la casella dei successi internazionale, che prima della sua avventura nel maxibasket era vuota. Bucci ha imposto poche regole ma chiare, a cominciare dall’impegno in difesa che esige fortissima, continua, attenta. In attacco si può sbagliare, succede - dice il coach - ma in difesa no. Gli azzurri d’epoca - soprattutto i “giovani” nuovi dell’Over 40, hanno capito subito i vantaggi della difesa stile Bucci: rubano un gran numero di palloni, stancano inesorabilmente gli avversari costringendoli a percentuali povere e - last but non least - evitano di beccarsi gli urlacci di Bucci se in difesa perdono concentrazione o sbagliano qualche mossa.

Adesso, a brindisi avvenuti, la coppia Bucci–Ponzoni guarda avanti, ai mondiali del prossimo anno a Natal, in Brasile, alla serie di tornei da fare in giro per la penisola. Non c’è che dire, questi veterani hanno un bel futuro davanti. E vogliono approfittarne alla grande.

Mario Natucci


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :