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Tonno di coniglio o Coniglio di tonno? Questo è il problema!

Da Maric740

Tonno di coniglio o Coniglio di tonno? Questo è il problema!Questa ricetta l’ho tenuta in serbo per tantissimo tempo perchè mi avevano detto di non raccontare niente a nessuno (pena la vita, credo). Ma sono passati mesi e adesso mi sento autorizzata a raccontare il lato, naturalmente comico, del fatto. Mi preparo tutta eccitata per presentare una ricetta per le selezioni di un noto programma televisivo sulla cucina, incredula che mi avessero contattata. Programmo meticolosamente il da farsi nei 6 giorni a disposizione, poi una serie di contrattempi infiniti mi costringono a cambiare idea sulla preparazione meno di 24 ore prima. Io me la cavo meglio con i dolci, credo, ma il tempo a disposizione alla fine è stato talmente poco, che ho ripiegato sul salato. Bloccata in ufficio per due sere di fila, una coda infinita in tangenziale (arrivata a Milano dopo il lavoro che mancavano solo due giorni, trovo persino l’Esselunga ormai chiusa), la ricetta pianificata introvabile, un accidenti di foglio che avrà fatto casa-ufficio nella mia borsa per giorni, per poi sparire al momento buono. Per farla breve mi rifugio nel Tonno di coniglio, ottima ricetta imparata ad un corso di cucina. La sera prima del provino avevo pianificato una mega cena con amici in partenza per il viaggio di nozze (sono un genio, lo so, ma come facevo a non salutarli?) e il giorno dopo sono arrivata al provino distrutta dalla stanchezza, dal vino, dopo il brusco risveglio alle 6 di mattina per organizzare la micro-sportina. Una giornata sotto al sole, il terrore che il coniglio facesse la muffa dopo lo scioglimento del ghiacciolo salva-vivande, un feroce male alla testa, la prima telefonata con la suocera (che ha pensato fossi in coda per un provino da velina) e infine mi trovo davanti allo chef esaminatore. Lui mi chiede: ‘Cosa ci hai portato?’ E io: ‘Un Coniglio di tonno! Ma sa, deve macerare due giorni, io l’ho preparato troppo tardi.’ Sorrisone (mio, non suo).

Tonno di coniglio o Coniglio di tonno? Questo è il problema!
ANGURIA CON STELLE DI YOGURT  MENTA E RUM

1 coniglio a pezzi (circa 1 kg)

3 coste di sedano

3 carote

1 cipolla

4 spicchi di aglio

2 foglie di alloro

1 grosso ciuffo di salvia

1 rametto di rosmarino

1 dl di vino bianco secco

4 dl di olio extravergine di oliva

sale, pepe in grani, 3 chiodi di garofano

Mettere in acqua fredda il sedano, la carota, la cipolla, qualche foglia di salvia, il rosmarino, l’alloro, il vino e portare tutto ad ebollizione. Aggiungere il coniglio e insaporire con il sale, una decina di grani di pepe e i chiodi di garofano. Lessare a fiamma moderata per un’ora. Togliere la pentola dal fuoco e lasciare raffreddare il coniglio nel suo brodo. Disossare i pezzi di coniglio, cercando di ottenere dei pezzettini di media grandezza, come grossi bocconi. In una terrina mettere metà della carne, uno strato di foglie di salvia, spicchi di aglio, sale, grani di pepe, olio, quindi l’altra metà della carne e un secondo strato di odori. Irrorare di un buon olio di oliva extravergine in modo che la carne sia ben coperta e lasciare il coniglio in infusione almeno 1 o 2 giorni in frigorifero. Al momento di servire, sgocciolare il coniglio e servirlo con una insalatina condita con l’olio della marinatura. Io ho guarnito con salsine di peperoni gialli e rossi e delle foglie di songino.

Ps. il brodo si può usare per risotti e zuppe!


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