Istruzioni per l’uso (visto che ci ho messo ore a mettere tutti i link) se cliccate sulle copertine o sul titolo dei dischi andate direttamente alle rispettive recensioni fatte su Ondarock (il mio sito di riferimento), se cliccate sui nomi degli artisti andate sulla loro biografia (se esistente), se infine cliccate sulla canzone in coda ai commenti potete vederne un video. Grazie per l’attenzione!
1. The Antlers – Familiars
Sono gli Antlers ad aggiudicarsi il primo posto del 2014. Una band che era sfuggita dai radar Vlaoviani fino a quest’anno, ma che aveva già fatto un capolavoro Hospice. Meno triste del già citato, ma comunque veleggiante nella malinconia, Familiars non è un album per tutte le stagioni, ma preso al momento opportuno regala ottime sensazioni. The Antlers – Palace
2. Alt-J – This Is All Yours
Sono stati per un po’ di tempo in ballottaggio per il primo posto poi, dato che avevano già vinto nel 2012 con An Awesome Wave era giusto dare spazio ad altri per una sana alternanza. Questo secondo album è la conferma della caratura importante degli Alt-J che consente loro di creare un sound personale che permette di riconoscerli all’istante sia per la voce che per gli arrangiamenti. Se il secondo album è il più difficile nella carriera di un artista… possiamo dire che adesso andiamo in discesa! Alt-J – Hunger Of The Pine
3. Damon Albarn – Every Day Robots
Con il suo gruppo, per chi non lo sapesse i Blur, Vlao non se l’era filato più di tanto. Pertanto il terzo posto in classifica per Damon Albarn non è dato dagli indiscussi meriti pregressi. L’album merita, forse non avrà un pezzo che svetta sugli altri, ma la qualità è più che buona in tutta la sua durata, cosa che facilità l’ascolto in loop. Damon Albarn – Lonely Press Play
4. Mogwai - Rave Tapes
Siamo sempre qui a dire le solite, loro ci sono sempre, non sbagliano un disco e Vlao è ancora a quota zero concerti. La prossima volta… lo giuro… ce lo mando a forza… anche da solo! Un po’ di elettronica in questo nuovo lavoro, che si aggiunge alla solita superba maestria. e poi… che figata di copertina! Mogwai – The Lord is Out of Control
5. Loscil - Sea Island
Quel basso profondo che fa tremare tutto mi piace assai, e le lunghe composizioni di Loscil che fluiscono lente ed inesorabili mi catturano sempre. Forse questo è il disco che si avvicina di più al suo migliore Plume. Certo canzoni come Rorschach o Motoc sono irraggiungibili ma Sturgeon Bank ci va vicino! Loscil – Sturgeon Bank
6. Ásgeir – In The Silence
Un disco che mi piace… se non fosse per quel carattere molto sigurrossico in copertina… e per quello scimmiottamento di Bon Iver latente in diversi pezzi… avrebbe meritato di più. Non capisco ancora se Ásgeir Trausti Einarsson possa dare veramente qualcosa in più o preferisca navigare in acque già salpate. Ma è il primo album… diamogli fiducia. Ásgeir – Going Home
7. Mono – The Last Dawn/Rays Of Darkness
Questi giapponesi fanno di quel postrock che esplode e che spacca tutto. Questa volta però hanno diviso la loro produzione in due album, il primo The Last Dawn con i pezzi calmi, e il secondo Rays of Darkness con quelli al limite del fragore. Così a seconda di come vi va potete scegliere la versione Mono che più vi aggrada senza rischiare di essere aggrediti a tradimento dalle tempeste strumentistiche estreme. Penso proprio che vederli dal vivo debba essere molto emozionate. MONO – Where We Begin
8. Le Luci della Centrale Elettrica – Costellazioni
Era difficile vedere un futuro per Vasco dopo i primi due dischi… con chitarra e urli non si va tanto lontani… Per fortuna invece ha trovato un nuovo sbocco e, ampliando la band, è riuscito a svariare un po più sul tema. Forse i testi non hanno più l’impatto innovativo di una vota… ma questo Costellazioni contiene un bel pugno di belle canzoni. Un buon lavoro per lui, promosso. Le luci della centrale elettrica – Le Ragazze Stanno Bene
9. Perfume Genius - Too Bright
Un album discontinuo quello del genio del profumo con sprazzi di buona musica e cadute di tono. Non si capisce se è carne o pesce… è un po’ come il suo aspetto fisico… lascia un po’ dubbiosi… Secondo me il ragazzo non si è espresso al massimo… può dare di più, ma per adesso almeno una citazione se la merita e poi… il singolo spacca! Perfume Genius – Queen
10. Bonnie Prince Billy - Singer’s Grave A Sea Of Tongue
Bonnie principe Billy non è uno che si risparmia in quanto ad uscite discografiche, 16 dischi solisti dal 98… non sono pochi. E’ difficile stragli dietro e così Vlao ha saltato qualche turno, ma quando lo ha rispolverato l’ha ritrovato sempre lì… una certezza come al solito. Intramontabile Billy! . Bonnie ‘Prince’ Billy – Quail and Dumplings
ARCHIVIO: Le top of the rock degli anni passati 2007-2008-2009-2010-2011-2012-2013