Magazine Italiani nel Mondo

TOP Post dal mondo expat #1.12.14

Creato il 09 dicembre 2014 da Mamma In Oriente

Sempre di corsa e quindi in ritardo di un giorno nel segnalarvi le letture che più mi sono piaciute la scorsa settimana fra i post dei “Blog Italiani nel Mondo”. Tanti anche oggi gli articoli belli da andarsi a leggere, come sempre in ordine di uscita:

“Dall’altro lato” del blog “Slicing potatoes” dal Canada

L’autrice ci racconta che è quasi pronta la sua richiesta di adozione tramite un’associazione con la quale si trova anche a collaborare come neuropsichiatra. Ci racconta di un momento, inaspettato, in cui due occhi vivaci ed aggrappati alla vita, le strappano la sua veste professionale e la fanno sentire già dall’altra parte, dove lei si sente già mamma e dove soffre a pensare a questi piccoli che ancora non ne hanno una ad occuparsi di loro. Scrive:

“E poi, naturalmente, penso che sia ben probabile che nostro figlio sia già nato, che sia in qualche angolo della Cina, e stia passando momenti che io neanche riesco ad immaginare, e io non sono lì.
A me questa cosa strazia il cuore.”

TOP Post dal mondo expat  #1.12.14

“Die Badewanne” del blog “Un alnaider a Berlino” dalla Germania

Una vasca in un nuovo appartamento suscita nell’autrice un’onda di ricordi che erano come assopiti e che emozionano proprio perché messi da parte da tanto tempo. Scrive:

“con gli occhi aperti a guardare il soffitto, come se quel bianco avesse qualcosa da dire, mi sono ricordata di quei fiori che – antiscivolo – decoravano la vasca della casa di medole e quando succede che mi ricordo cose a cui non avevo mai più pensato, io mi emoziono.”

Un giorno ricorderà allo stesso modo anche questo nuovo inizio che sta vivendo.

“Quando sei cresciuta così tanto?” del blog “Mamme nel deserto” dal Kuwait

Un post colmo d’amore e tenerezza di una madre per sua figlia. Un rapporto fra loro che è cresciuto così come è cresciuta lei. Che non è più una bimba piccola solo da accudire, ma che diventa sempre più partecipe alla vita dei genitori. E che fa pensare a quanto, il tempo, corri via veloce. Scrive Mimma:

“Io e tuo padre per alcune cose ci sentiamo come se tutto si fosse fermato.
Che quelle volte che ci guardiamo allo specchio un po’ stentiamo a riconoscerci, e stupiti facciamo la conta di quanto tempo stiamo passando insieme.
Sì ci ricordi sempre di come il tempo scappa via. Oggi è già ieri e che domani non può aspettare.”

“Albero di ricordi” del blog “Ero Lucy” da Miami

L’autrice ripercorre i suoi ultimi Natali attraverso i ricordi che le suscitano le varie decorazioni del suo attuale albero. Arrivate in anni e momenti diversi con un proprio significato. Scrive:

“Poi il 13 dicembre 2011 arrivai a Miami. Finalmente insieme. Vivevamo a Key Largo in una bella casetta tranquilla, e questo fu l’unica decorazione che mettemmo alla porta: c’eravamo noi, il resto che importava.”

 “Succede” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia

Un post estremamente intimo con una relazione perfetta fra parole ed immagini. Nuovi equilibri, paure ed emozioni dal cuore alla mente e ritorno. Scrive:

“Non avevo mai capito queste cose, a volte ci devi passare col cuore per capirlo poi con la mente e dire a un altro so cosa intendi. In questo periodo mi è aumentata l’empatia, vibro diverso. Fa male ma non è un male. Mi sa che sto imparando ad amare.”

“La metafora dell’uncinetto” del blog “Squa” dalla Francia

L’uncinetto come una delle poche cose insegnate dalla madre all’autrice. L’incapacità di contare rispetto a lei, ma la capacità di realizzazioni assolutamente più fantasiose. Uno dei punti appresi che è imperfetto e sa di ribellione della madre alle convenzioni. La gioia di pensare che anche con un punto imperfetto si possono costruire cose belle e che si possono trovare degli atipici con cui condividere un tratto di cammino. Scrive:

“Oggi sto pensando che non sembra poi così grave aver appreso quella maglia bassa anarchica ed atipica. Non canonica. Io, all’uncinetto, posso costruirci lo stesso un mondo che è colorato, bello e funzionale come tutti gli altri. Pur con la consapevolezza, a volte dolorosa, di non poter parlare maglie basse con gli uncinettari canonici. Non è grave.Ne troverò di atipici sul cammino, spero.”

“Questo dicembre” del blog “Mamma che casa” dalla Svizzera

Un dicembre faticoso per l’autrice. Pur avendo ritrovato un po’ di equilibrio dopo un evento difficile che l’ha messa a dura prova. Nonostante l’allegria e leggerezza che le porta sua figlia. La voglia di concludere un progetto lavorativo che è anche un sogno e di segnare dicembre con un traguardo positivo. Scrive:

“So solo che in questo dicembre in cui è come se mi mancasse qualche pezzo, ho bisogno di questo: di me, del mio lavoro, dei miei sogni. E ho bisogno di te. Di voi. Di noi.”

謙虚 o della modestia” del blog “Giappone Mon Amour” dal Giappone

Un post che ci spiega come sia diverso per i giapponesi il farsi conoscere dagli altri. Loro non parlano, descrivendosi, di sé stessi, ma lasciano che siano gli altri a capire. Per loro presentarsi, come facciamo noi italiani, nel migliore dei modi, è vanità. Due concetti e culture diverse dove la verità non sta per forza da una parte sola. L’autrice però ci conduce in modo magistrale attraverso il ragionamento che sta alla base della visione giapponese e ne esce un concetto bellissimo. Scrive:

L’importante, veramente, è scoprire chi siamo noi. Conoscerci.
Saperlo ci renderà più chiari agli altri di quanto non farebbe qualunque pubblica dichiarazione.
Siamo, e questo basterà.”

“Then hate me if thou wilt , if ever, now” del blog “Such an amount of worse for you” dalla Svezia

L’autrice ha l’ennesima notte insonne e si trova a pensare a due amicizie molto profonde che, intorno all’insonnia, sono nate e cresciute. C’è una certa malinconia nel suo racconto per un passato che non c’è più e che non può tornare. Scrive:

“I ricordi delle mie amicizie insonni mi fanno tenerezza. Il tempo è passato, senza dubbio. e adesso varie distanze e incomprensioni mi separano da quelle due fantastiche persone. E anche dalla me che ero.”

Anche per oggi ho finito. Buona lettura!

 


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