Eccoci all’appuntamento del lunedì (posticipato a martedì per mancanza di connessione a casa!) con i post più belli della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel Mondo”. Devo dire che oggi vi segnalerò diversi post assai di “sostanza” su argomenti importanti del passato e del presente. Vediamo tutti i post che mi sono piaciuti di più, come sempre in ordine di uscita:
♣ “Voce del verbo separare” del blog “Il frutto della passione” dal Brasile
L’autrice scrive subito dopo, durante ed alla fine di una separazione dal marito di 7 giorni. Giorni che sembrano tanti quando si deve essere forti per occuparsi da sola del proprio figlio, giorni che appaiono pochi se si pensa che tua madre ha cresciuto te e tua sorella da sola per una vita. Dà così una dimensione più giusta al tempo della distanza e gli riconosce anche un grande valore. Scrive:
“Se da una parte la distanza logora dentro, dall’altra ha su di me l’effetto di un siero d’amore. La pozione in grado di rianimare anche i sentimenti più pigri e di far esplodere quelli consolidati. Come se la separazione e quindi la lontananza, fossero in grado di insegnare il modo giusto per amare una persona. Perdutamente. Come se eliminata l’abitudine, questo sentimento raggiungesse l’apice.”
♣ “Con parole altrui #18: Nannetti, Cristicchi, Vecchioni” del blog “La tana africana”
Un argomento del passato quello affrontato dall’autrice con grande delicatezza attraverso gli scritti di tre autori molto diversi fra loro. L’occasione è la visita all’ex manicomio di Volterra dove è presente un lungo graffito scolpito da chi è stato internato per oltre 40 anni:
“Sui muri esterni di un padiglione, una mente geniale, ritorta su se stessa, quella di Oreste Fernando Nannetti, ha scritto la sua storia, riappropriandosi di un tempo che lì non entrava a scandire l’esistenza. Un meraviglioso pezzo di umanità che emerge tra la scrittura storta di uno che doveva scrivere con la fibbia di una cinta per lasciare un segno di tutti i pensieri, grandi e piccini, che gli affollavano la mente.”
E’ evidenziato in particolare quanto spesso malattia psichica e arte di espressione si sovrappongano e confondano senza un reale confine.
♣ “Ti porterò nei posti dove…” del blog “Ocean Two” da Lisbona
Un piccolo post pieno di tenerezza e gioia che l’autrice scrive durante il primo soggiorno in Italia dopo la nascita di suo figlio. Giorni pieni e colmi di affetto, ma velati anche di malinconia per chi sarebbe dovuto essere lì con loro. Scrive:
“Delle fitte che mi prendono sempre quando penso che ora dovreste essere in due qui a godervi tutto l’ amore del mondo.
Di quanto sia pieno e felice il mio cuore quando ti vedo ridere con le persone che lo abitano da sempre.”
♣ “Una giornata da Sloiki” del blog “The greatest Gift” dalla Polonia
L’autrice e la sua famiglia lasciano per pochi giorni il loro quotidiano cittadino per andare a trovare i bisnonni polacchi in campagna. Un post delicato legato a cose semplici e bellissime. Le piace vedere le sue bimbe meravigliarsi della natura e di un ambiente così diverso dal loro abituale e trasformare piccole cose in storie fantastiche come lei e tutti i bambini prima di lei hanno già fatto. Scrive:
“Osservare questo frammento della continuità nel nostro vivere di esseri umani, coltivare per raccogliere, cucinare per festeggiare, esser adulti che zappano o impastano, essere bambini che scoprono e imparano, mi rende fiduciosa per il futuro.”
♣ “A cosa servono le mani” del blog “Moky’s Blog” dagli Stati Uniti
Un post lungo e coraggioso su un argomento molto delicato: l’uso della violenza dei genitori sui propri figli. Non necessariamente solo maltrattamenti pesanti, ma anche le semplici e spesso ripetute sculacciate. L’autrice parte da un grave fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti in cui un padre ha preso a bacchettate un figlio ferendolo in più punti per arrivare a parlare della sua esperienza personale di bambina spesso picchiata dalla madre. Scrive:
“Ho tantissimi ricordi belli che mi hanno aiutata ad accettare quelli che vorrei dimenticare, quelli che preferirei non avere. Come sempre nella vita non possiamo cambiare quello che ci capita, le carte che ci sono state distribuite, quello che possiamo fare e’ affrontarlo con coraggio, ed imparare dalle avversità ad essere diversi e migliori. E spezzare il ciclo di violenza.”
Esperienza che, dice, sicuramente l’ha segnata anche se per anni ha provato a giustificarla, per capire poi, lungo la sua esperienza di madre, di non poter continuare a farlo. E’ un post lunghissimo, ma vi invito a leggerlo tutto perché è pieno di spunti interessanti ed anche di consigli concreti per chi si trova a svolgere il difficile ruolo di genitore.
♣ “Cosa resta del muro” del blog “Lettere da Berlino” dalla Germania
A pochi giorni dai festeggiamenti per il 24° anniversario dell’unità della Germania, l’autrice ci parla del muro di Berlino. Un muro che, chi non ha vissuto quei giorni, fatica a riconoscere e chi li ha vissuti è invece a volte ancora incredulo che non ci sia più. Per il mondo non sarebbe mai dovuto esserci, ma per alcuni sembra non essere ancora del tutto distrutto. Scrive:
“Chissà quanti anni dovranno passare ancora affinché i berlinesi demoliscano il muro che hanno in testa.”
♣ “Venezia” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
Un piccolo post nato da una visita per lavoro a Venezia, una città mai apprezzata prima d’ora dall’autrice e di cui invece all’improvviso capisce la magia ed il fascino. Le sue sensazioni descritte, come sempre, benissimo con poche frasi. Scrive:
“Invece adesso che ci ritorno con trentun anni passati in giro capisco il mondo e il suo stupore di fronte a questa città sospesa. Deve essere sempre quella lezione del Cosmo che in questi anni mi ricorre nella vita: prendi distanza per imparare a guardare.”
Per oggi abbiamo finito. Buona lettura!