TOP Post dal mondo expat  #23.2.15

Creato il 02 marzo 2015 da Mamma In Oriente

Ecco la mia personale selezione degli articoli più belli della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel Mondo”. Come sempre in ordine di uscita:

KINTSUGI 金継ぎ o del guadagnare imperfezione” del blog “Giappone Mon Amour” dal Giappone

Un post bellissimo e profondo che ci spiega il significato di una tecnica giapponese, quella del “Kintsugi”, che consiste nell’inserire oro e argento liquido fra i pezzi rotti di vasellame per rinsaldarli insieme. Ciò che si otterrà sarà un oggetto unico ed ancora più prezioso di com’era prima. Nello stesso modo tutte le nostre cicatrici non vanno tenute nascoste, ma servono a ricordarci quel che è stato e se impareremo a valorizzarle, il risultato, i noi stessi di domani, sarà ancora più bello. Scrive l’autrice:

“E poi mi ripeto ancora una volta e un’altra ancora, con una convinzione che non è figlia dell’inevitabilità, dei giudizi formulati a posteriori con le conseguenze bene in vista, che forse sono sopravvissuta ai quindici, sedici e poi ai vent’anni, ad una adolescenza emotivamente burrascosa, a grandi mancanze familiari e a una sensibilità che ho faticato a lungo a trasformare, che sono riuscita a riempire d’oro tutte queste profonde cicatrici ed esse ora brillano fino ad abbagliare, tanto che sono diventate negli anni la parte migliore di me.”

“Salite” del blog “La scatola di cartone” da Londra

Una vecchia canzone italiana e la mente dell’autrice va indietro nel tempo ad una gita scolastica, con una classe che poi abbandonerà per intraprendere un nuovo percorso. Inevitabile chiedersi come sarebbe stata la sua vita se non l’avesse fatto, ma le fantasticherie durano poco perché chiari sono gli obiettivi nella sua mente. Anche se bisogna percorrere una strada in salita per arrivarci. Scrive:

“La salita che sto percorrendo.
La vista da là su sarà mozzafiato, ma non sono nemmeno a metà strada, mentre alcune persone che mi conoscevano prima che iniziassi questo percorso pensano sia già arrivata… per alcuni di loro il mondo deve essere davvero piccolo, io invece voglio vedere la foto intera, e anche se stasera mi sono data un po’ al passato non vedo l’ora che arrivi domani, per riprendere il cammino e vedere dove finirà quella strada.”

“#QuiLOndra: quando capisci che Londra è diventata casa tua” dal blog “Il Nuovo”

Un bellissimo post dove l’autrice ci racconta il susseguirsi di emozioni ed anche di difficoltà che ha vissuto nella sua vita londinese fino ad ora. Ci dice che il difficile non è solo lasciare l’Italia, ma anche l’aver coraggio di lasciare la strada che si era intrapresa in terra straniera. Accorgersi che quella che stai vivendo non è la vita per cui si è fatto il grande salto, capire che non si è ugualmente sé stessi a fare qualcosa che non si sente dentro. Ed avere il coraggio di ricominciare ancora nella città dove questo è possibile. Scrive:

“E’ allora che, dopo aver indossato tante scarpe, trasformandoci per necessità in qualcuno che non avevamo mai desiderato diventare, recuperiamo le nostre priorità, ricongiungendoci con ciò che, da questo momento in poi, non lasceremo più andare.”

“Portobello, brunch e montagne russe” del blog “Ma che davvero?” da Londra

Un titolo che fa pensare solo ad una passeggiata per Londra e che tratta invece un tema delicato. Quel mal di vivere che, nonostante tu abbia molto di cui essere grata alla vita, non ti permette di godertelo sempre e ti fa vivere come se tu fossi sulle montagne russe, un giorno su ed un giorno giù. Nel giorno sbagliato non c’è niente che ti faccia vedere la vita con ottimismo. Ed a rendere le cose più difficili c’è il fatto che molti non accettano che possa soffrirne una persona che sembra felice, come si deduce dai commenti, poco delicati come spesso succede, a questo post. Scrive l’autrice:

“Quando accade vivo in modalità pesce rosso, ovvero attraverso la mia giornata e faccio le mie cose ma senza che nulla mi arrivi. Come se tra me e la vita ci fosse un vetro e io fossi nella mia boccia piena di acqua tossica.”

“Visite” dal blog “Diario dal mondo” dall’Australia

L’autrice riceve per la prima volta dopo più di 3 anni, la visita di qualcuno della sua famiglia d’origine, un qualcuno speciale: il fratello con la neo-moglie. E’ la prima volta che la sua vecchia vita si incrocia con la nuova e, nelle sue parole, che ci guidano attraverso le bellezze di Sydney, si coglie tutta la sua felicità ed emozione. Scrive:

C’è la bellezza di passare 5 giorni insieme. Una coppia di neo-sposini e una di quasi sposi. Un fratello e una sorella. Un passato da ricordare e un futuro da costruire. Vita vecchia e vita nuova che si fondono. Ricordi incancellabili ed emozioni indimenticabili.”

“My weak spot” e “Di tutte le mie lacrime” del blog “Sogno Australiano” dall’Australia

E per finire, due post dello stesso blog che ci raccontano del medesimo momento vissuto da due diverse prospettive, quella del lui e quello del lei della coppia. L’occasione è un piccolo incidente al lavoro che ha però conseguenze fastidiose e che costringe l’autrice a stare in ospedale nell’attesa di un’operazione chirurgica lontana dalla maggior parte dei suo affetti. Due post pieni di tenerezza che ti fanno fare il tifo per questa coppia che ha lasciato una vita di confort e sicurezza per andare ad inseguire un sogno in Australia.

Scrive lui:

“Mi rassereno, lei si accorge un po’ di qualche lacrima e si commuove a sua volta e ci avviciniamo un po’, ricordandoci che ci vogliam bene.
Ora penso solo, a quanto sia freddo il letto senza lei, al silenzio dentro casa, e aspetto che tutto torni alla normalità.”

Scrive lei:

“Nella mia sfortuna però mio marito mi ama tanto.
Mi ha fatto le spugnature ieri sera, facendo lo stupido.
Mi ha detto che casa non e’ casa senza di me.
Che gli manco tanto.
Per me e’ lo stesso, l’ho voluto con me anche la notte prima del matrimonio, non pensavo di dover dormire tante notti senza di lui.
E’ un dolore anche questo, mi manca il suo conforto ma passerà.
Quando e’ qui poggia la testa sul materasso del mio letto e si lascia accarezzare a lungo, come se avesse bisogno di quella rassicurazione che io esisto.”

Per oggi ho finito, buona lettura!


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