Magazine Italiani nel Mondo

TOP Post dal mondo expat #7.4.14

Creato il 17 aprile 2014 da Mamma In Oriente

Eccoci all’appuntamento con i post più belli della scorsa settimana dai blog italiani nel mondo.

TOP Post dal mondo expat #7.4.14

Come sempre in ordine di pubblicazione.

“Radici = Roots” dal blog “Shanghai ed altri animali” da Shanghai

L’autrice ci parla del rapporto che hanno i suoi figli con le loro radici. Sono cresciuti in Cina, molto lontani quindi da tutto ciò che appartiene al loro bagaglio culturale e familiare. Mentre però lei mamma non sente in questo momento così forte il legame con le sue origini, si rende conto che i suoi figli ne hanno una profonda necessità. Al punto di chiamare nonno chi non lo è ed inventarsi legami di parentela. Scrive l’autrice:

“Crescere in un luogo lontano da tutto ciò che di famigliare potesse esistere, non ha significato perdere la cognizione di cosa sia una famiglia, un paese, dei luoghi, diciamo che l’ha resa più creativa. Avere così una vaga idea di cosa fosse un legame di parentela non ha fatto che giocare a loro favore, facendo sembrare tutti ma proprio tutti potenziali parenti.”

Probabilmente nessuno può vivere senza radici. Per questo, prima o poi, tutti hanno necessità di sapere da dove provengono.

 “Il problema delle mogli dei cervelli in fuga” del blog “Non si sa mai” dal Texas

Un’amica, espatriata al seguito del marito, sempre immaginata felice, ma in realtà in crisi perché stanca della sua vita da casalinga, è il pretesto per parlare della sempre eterna diatriba fra mamme casalinghe e mamme lavoratrici.

Nel mondo expat è piuttosto diffusa la situazione per cui il marito ha ottenuto un lavoro all’estero e la moglie ha deciso di seguirlo lasciando il proprio lavoro in patria. Altrettanto diffuso è che la moglie decida di non lavorare per occuparsi della famiglia. Ciò a volte è dovuto ad effettive difficoltà a reinventarsi nella patria di adozione, a volte è una scelta ponderata per stare accanto ai figli nel difficile adattamento e non affidarli a persone estranee che spesso non parlano nemmeno la stessa lingua. Io credo che qualunque sia la decisione della donna, non è mai facile. Non è facile rinunciare alla propria indipendenza e aspirazioni, così come non è facile reinventarsi un lavoro a discapito della tranquillità familiare. Io ho deciso di stare accanto ai miei bimbi perché piccoli, ma questo non significa che spesso non mi pesi non avere una vita indipendentemente dai miei figli. E’ importante però il messaggio che ci dà l’autrice quando scrive:

“Mia madre, fino a pochissimi anni fa è stata sempre una casalinga, eppure io non ho mai avuto un pensiero simile. La mamma lavora a casa. E’ questo che mio padre ha sempre sottolineato e ribadito in tutti i modi. Ha sempre sostenuto che la loro fosse una scelta pragmatica e condivisa e che in una casa ogni lavoro è importante, come su una nave.”

Sono d’accordo che anche la casalinga svolge un lavoro, un lavoro che spesso è dato per scontato e che non ti permette di staccare mai dalla quotidianità.

“Visione della realtà” dal blog “The Greatest Gift” da Varsavia

Ancora una volta un bellissimo post di Valentina dal taglio molto particolare. Nell’articolo, prima ci descrive un suggestivo spaccato di una Varsavia un po’ retrò, poi ci parla di un film molto particolare dove quadri e decisioni sono protagonisti. Questo le dà lo spunto per parlare delle immagini fotografiche e del potere che hanno di far rivivere ad ognuno di noi momenti della nostra vita. Poi ancora immagina di essere dentro ad un quadro e di essere vista da fuori mentre passeggia cercando di mettere in fila i pensieri e capire quali possano essere le decisioni più illuminate. Per concludere scrive:

“E adesso vado a fare l’ennesimo caffè, approfitto della giornata poco solatia di oggi per restare a casa a sistemare quest’impossibile disordine. La ricerca delle scelte migliori si può fare anche raccogliendo tesserine di puzzle dal pavimento, incorniciata dalle tende blu, dai muri color pesca, dal caldo del parquet.”

“Mamma ad invenzione” dal blog “Mammacongelo” dal Canada

In questo post l’autrice confessa di sentirsi una mamma impreparata e di sentirsi un po’ stretta in questo nuovo ruolo che non le concede momenti tutti suoi. E’ sicuramente difficile avere un prima dove le priorità ruotavano tutte intorno a noi ed un presente dove la nostra vita si svolge quasi tutta fra pappe e pannolini. Ancor più se si è lontani da famiglia ed amici. Però ha scoperto che non è necessario essere preparati e che mamma si diventa soprattutto insieme al proprio figlio, seguendo l’istinto e le necessità del piccolo. Scrive:

“Io non sono preparata, allora invento….. In breve, faccio la scema. E il mio essere scema dev’essere davvero speciale perché il nano mi risponde sorridendo. Per lui non sono né scema né faccio scemate, per lui sono magica e faccio magie. Tutte le mamme sono magiche per i propri figli.”

E conclude:

” Sono sua allieva da 11 mesi e ho scoperto che tipo di mamma sono. Sono una “mamma ad invenzione”. ”

“Alberi, mele e distanze” dal blog “Ero Lucy Van Pelt” da Miami

Come sempre più spesso fa, Tiziana scrive un post che ci fa riflettere su un tema molto delicato: quanto le scelte che i genitori fanno per i figli influenzino la loro vita e se sia giusto scegliere per loro. Cita ad esempio la scelta di non vaccinare i bambini e quella di non battezzarli. Soprattutto il secondo argomento ha aperto una profonda discussione nei commenti ed è veramente difficile capire quale sia il comportamento più giusto. Vari sono gli scenari: fare seguire ai figli il proprio profondo credo religioso battezzandoli e facendogli seguire il percorso dei sacramenti, farlo solo perché così di solito è senza essere praticanti convinti oppure essere coerenti al proprio essere atei e quindi non battezzare i figli e tenerli lontani dai sacramenti rischiando anche di farli sentire isolati dal resto del gruppo di appartenenza a scuola. Di certo c’è che siamo noi genitori a dover fare delle scelte per loro finché non saranno in grado di decidere da soli. Scrive Tiziana:

” Penso che a volte noi adulti sospendiamo la scelta e crediamo di fornire ai nostri figli tutti gli strumenti per poter decidere in autonomia, ma quello che in realtà stiamo facendo è semplicemente evitare di assumerci la responsabilità che la scelta, facile o difficile, comporta. E penso che a volte le conseguenze della mancata scelta siano molto più onerose.”

Sarebbe giusto cercare di dargli più strumenti possibili per poterla ben ponderare questa scelta, mentre spesso l’ora di religione a scuola è ovviamente centrata sulla religione cattolica e non prende nemmeno in esame le altre religioni. Dai commenti però emerge che a volte insegnanti più “illuminati” insegnano una religione del rispetto anche per ciò che è diverso, così come emerge che i bimbi tenuti lontano dalla religione cattolica, spesso sono quelli più curiosi di sapere della vita di Gesù. Insomma un dibattito che rimane aperto e che vede ragioni valide sia da una parte che dall’altra degli schieramenti. Così come succede anche per l’argomento “vaccini”.

Anche in queste scelte non è facile il lavoro dei genitori…

Per oggi ho finito. Buona lettura!

.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :