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Torino pensa a riqualificare il quartiere di Falchera

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Roma, 8 ott - Un progetto con sedici interventi diversi per riqualificare il quartiere di Falchera, nella periferia Nord di Torino. È questo il contenuto del fascicolo presentato ieri dalla Città di Torino all’Anci e al ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Piano Città, il programma di rigenerazione urbana lanciato dal governo ad aprile scorso, e diventato poi effettivo ad agosto, con la pubblicazione della legge in Gazzetta ufficiale. Per il Piano città il governo ha stanziato 2 miliardi di euro, che dovrebbero però aumentare fino quasi a 3 miliardi, con l’aggiunta di fondi FAS e crediti bancari attraverso il coinvolgimento di Abi. Il finanziamento richiesto al governo da parte della Città di Torino è di oltre 68 milioni. L’investimento totale previsto è però di circa 253 milioni di euro, compresi gli impieghi dei privati e un ulteriore finanziamento pubblico in conto capitale.Nel progetto torinese ci sono interventi infrastrutturali di urbanizzazione e viabilità, edilizia residenziale e social housing, ma anche l’efficientamento energetico di edifici scolastici e abitazioni e la riqualificazione di un’area verde oggi degradata. “La scelta di Falchera si basa sul criterio che gli interventi di riqualificazione devono investire tutto il territorio della città e non solo le zone di pregio. Torino pensa a riqualificare il quartiere di FalcheraLa rigenerazione urbanistica dell’area Nord, infatti, era già presente nel mio programma elettorale: è iniziato nel 2010 con il progetto Urban a Barriera di Milano, mentre è di quest’anno il bando internazionale per il masterplan della Variante 200”, spiega il sindaco di Torino Piero Fassino. La proposta fatta al governo soddisfa le due condizioni qualificanti per accedere ai finanziamenti: l’immediata cantierabilità e la partecipazione dei privati ai progetti. Dei 68 milioni, infatti, continua Fassino, “circa la metà andrebbero a finanziare opere immediatamente cantierabili”, ossia la costruzione di un nuovo accesso veicolare al quartiere, la realizzazione del parco Laghetti Falchera trasformando in parco un’area verde oggi in abbandono e di una centrale termica interrata a biomassa per il teleriscaldamento di un complesso residenziale esistente. Quanto alla partecipazione dei soggetti privati, il cofinanziamento privato già esistente è di quasi 113,5 milioni, mentre altri 1,7 milioni dovranno essere reperiti tramite gara. “Progetti come il social housing o il collegamento infrastrutturale con viale Romania sono a carico dei privati”, sottolinea l’assessore all’Urbanistica Ilda Curti. Il responso del governo arriverà, dice Fassino, “tra qualche mese. Un centinaio di città hanno depositato i progetti. Il nostro è uno dei più significativi e ci auguriamo che ci sia il più alto finanziamento possibile”. Le speranze della città si basano anche sulle diverse esperienze passate di riqualificazione di ex aree industriali: “A Torino – spiega l’assessore Curti – c’è una lunga tradizione di utilizzo di fondi italiani o europei che prevedono un approccio integrato al territorio, unendo riqualificazione urbanistica, rigenerazione sociale e sviluppo economico. Negli anni abbiamo investito molto nel formare competenze interne all’amministrazione adatte allo scopo”. tratto da ilghirlandaio.it 8 0tt0bre 2012


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