Un gruppo internazionale di artisti insieme a “Ingegneri senza frontiere” ha dato vita, non molto tempo fa, ad un progetto artistico interdisciplinare dal titolo “Hidromemories” ,che ha per tema l’importanza delle risorse idriche in contesti difficili come può essere il Niger .
Il ricavato delle opere esposte, dal 10 al 15 novembre prossimo, al Museo Regionale di Scienze Naturali, in città, aventi tutte per tema il mondo dell’acqua, sarà utilizzato dal Cisv, una Ong torinese, per la creazione ,appunto, in Niger di infrastrutture durature e per la promozione di una campagna destinata alla diffusione delle più elementari norme d’igiene nei villaggi rurali.
Il progetto “Rouwa!Pozzi d’acqua in Niger”, così com’è stato pensato e portato avanti, è a mio parere una straordinaria modalità di lavoro in quanto, tutto in uno,c’è il coinvolgimento della tecnica, delle scienze, dell’arte e dell’umanesimo sociale a fini solidali.
Un esempio che altri, nel mondo dell’associazionismo a favore dei Paesi in via di sviluppo, potrebbero prendere in considerazione. Fare sinergia,oggi,lo sappiamo che è quasi imprescindibile per centrare l’obiettivo. E, inoltre, anche chi di “mestiere” fa altro (in questo caso l’ingegnere o l’artista) e non si occupa strettamente di supporto a realtà complesse,una volta coinvolto, potrebbe forse maturare una certa coscienza del problema.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
In basso, nella foto, donne nigerine di un villaggio rurale radunate per un incontro di educazione alla salute.