Qualche giorno fa era uscita la notizia, pubblicata da Yahoo Sports, secondo cui OJ Mayo e Tony Allen si sarebbero picchiati sull’aereo della squadra dopo una partita a carte al ritorno da Los Angeles, dove avevano battuto i Lakers. Sono dovuti intervenire tutti i compagni per sedare l’alterco, con i due giocatori che non volevano proprio smetterla di menarsi. Alla base di tutto, ovviamente, c’era una questione di soldi che Allen avrebbe dovuto a Mayo. Un episodio che non è nuovo, questo delle partite a carte con soldi, perchè sta alla base anche della questione che lo scorso anno coinvolse Arenas e Crittenton a Washington, e che rischiò di sfociare in un confronto con armi da fuoco…
Secondo Espn, i due giocatori si sarebbero ora chiariti, e sembra essere tornato il sereno a Memphis: non ci sono ruggini, dicono i diretti interessati, tutto si è chiuso sul charter. “La squadra considera chiusa la faccenda e non rilascerà alcun commento“, aveva detto il gm Chris Wallace al momento dell’uscita della notizia.
Invece Mayo e Allen, arrivato in estate da free agent dai Boston Celtics, hanno parlato apertamente dell’accaduto, mettendoci una pietra sopra. Infatti, tre giorni dopo, agli allenamenti i due si sono stretti la mano e hanno ripreso a scherzare da buoni amici come sempre.
E come detto da Mayo:
“E’ vero, c’è stato un alterco fra me e Tony Allen ma sono cose che succedono. Tony è uno dei miei migliori amici in squadra. Non ci sono problemi nel nostro rapporto.”
Una fonte riporta che Mayo si sarebbe innervosito, e parecchio, quando Allen avrebbe risposto picche alla sua richiesta di pagare il debito di gioco dopo averlo battuto. E da lì è scoppiato l’inferno. Mayo non è un tipo facile: ha cambiato parecchie high school per problemi disciplinari e anche al college, nel suo unico anno a Usc, ha avuto uno scontro di quelli forti con Daniel Hackett, tanto da rompergli la mascella in un contatto, non casuale, durante una partita d’allenamento.
Coach Lionel Hollins ha preferito passarci sopra pensando solo alla gara coi Thunder, poi vinta, anche se non ha gradito l’accanimento dei media sulla vicenda, affermando che la gente ha posto l’interesse solo sulla rissa perchè ama il “gioco sporco”. Ed ha aggiunto:
“Non è un problema. E’ come storcersi una caviglia. Ti alzi, te la fasci e continui a giocare. Hai un alterco, ci si stringe la mano ed è finita. Bisogna andare avanti.”
Mayo ha concluso il fattaccio parlando di “grande imbarazzo per sè e per la squadra“. E poi ha aggiunto:
“Non possiamo permettere che una cosa del genere rovini l’amicizia fra me e Tony e rovini il clima che c’è in squadra. Abbiamo tutti un ottimo rapporto, il gruppo e unito e quindi superiamo questa vicenda.”
Probabilmente, ad aumentare il nervosismo di Mayo, c’è il fatto di essere stato retrocesso a sesto uomo per dare spazio proprio ad Allen e al rookie Xavier Henry. Nonostante resti una guardia di immenso talento da 13 punti a gara, gioca quasi 10 minuti in meno rispetto alle prime due stagioni e segna 4 punti in meno. E questo certamente non fa al caso di uno abituato da sempre ad essere la star della squadra. La dirigenza ha escluso possibili trade ma i rumors parlano di un suo possibile passaggio ai Timberwolves, alla disperata ricerca di una guardia con talento e punti nelle mani. Tra l’altro, potrebbe essere un ritorno a Minnesota perchè i TWolves sono la squadra che originariamente lo scelse al Draft 2008, prima di cederlo subito ai Grizzlies in uno scambio con Kevin Love, più altri giocatori.