Spesso non trovando altra
spiegazione a una data questione o a un fatto e al perché e come alcune cose possano accadere,
siamo ragionevolmente indotti a pensare che una causa debba pur esserci, e non
raramente, se ne abbiamo interesse, ovvero siamo provocati ad approfondire i
fatti, possiamo arrivare alle vere cause. Questo succede solo se ci interessa,
altrimenti non siamo disposti a sprecare le nostre energie e quel poco tempo
che abbiamo. Così se qualcosa non entra in rapporto con il nostro essere, appunto
inter- essere, o meglio ancora non ci ferisce, di quel qualcosa, anche se ne
veniamo a conoscenza, vi restiamo alla superficie. Oggi ho letto l'ennesima notizia del suicidio di un imprenditore di Catania, un
uomo di 57 anni, che produceva macchinari per l'agricoltura.
Un' altra notizia,
apparentemente meno tragica, decisamente meno tragica ma grave, è la chiusura a
Palermo e Trapani dei negozi Migliore,
tra i primi grandi centri commerciali della Sicilia, circa 260
dipendenti.
Non ho detto a mio padre che
la settimana scorsa ha chiuso De Magistris, la più storica cartoleria
palermitana, è molto anziano ed è sempre stato per lui il negozio in cui si
recava più volentieri da sempre, prendendo anche due autobus, sinchè ce l'ha
fatta, solo per acquistare una matita.
Ciò che mi interroga è che
sono notizie, cui non dovremmo abituarci come invece facciamo, ma è sempre stato così, a
prescindere dalla loro gravità.
Importante è che non ci tocchino, non ci
feriscano direttamente, e così rimangono fatti lontani da noi e che non cambiano di una virgola le nostre giornate.
In Grecia, di cui non si
parla molto nei media volutamente, ci sono famiglie che lasciano i loro figli a
scuola perché possano avere da mangiare,
non potendo fare più la spesa per tutti.
Eppure si sprecano fiumi di
parole per Sanremo e Celentano e la Rai.
La nostra tv di Stato ci costa 110 euro l'anno, e non siamo disposti a
restare inerti di fronte a ciò che non condividiamo e magari potremmo anche
creare pagine su Facebook o gruppi che stiano a discutere di queste cose. Se
negli altri canali privati, si trasmette popò, non fa niente, queste non le
paghiamo e quindi, va bene tutto.
Questa crisi economica, detta
così per convenzione, perché è ben altro da quanto molti pensano, sta cambiando
le abitudini di molti e tante, tantissime
parole si utilizzano per farci credere che è così che deve andare, anzi
le crisi ben vengano, sono occasione di cambiamento in meglio. Anch'io ho detto
queste cose, ma sono trascorsi due anni e allora ci speravo, ma camminando in bici,
tra casa mia e il laboratorio dove lavoro, mi accorgo del moltiplicarsi vendesi
e affittasi che prendono il posto di altrettanti negozi che chiudono ogni
giorno.
Lo spread, però, per fortuna è sceso, le borse e i mercati sono in risalita, e a Palermo tra qualche giorno apre il “centesimo” altro grande centro commerciale di Zamparini, quindi tutto è okay, perché porsi altre domande, tornate nelle vostre cabine che il peggio ormai è passato! Scusate dimenticavo: siamo in recessione, recessione così detta tecnica che forse vuol dire che non è teorica cioè che è pratica, realmente effettiva, vera lo ha detto l’Istat, il pil è in calo dello 0,7%. Caspita non me n’ero accorto. E per chi non vuole tornare alle cabine, poco male, c’è sempre musica nella grande sala dei vip.




