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Torneranno i prati di E. Olmi: “100 anni dopo la grande guerra”

Creato il 03 novembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Giudizio di Antonio Gentile

Summary:

“Un manipolo di uomini in divisa sono pronti a disobbedire agli ordini superiori per sopravvivere. Una lunga notte sui freddi altipiani di Asiago li attende”.

Con “Torneranno i prati”, è di ritorno Ermanno Olmi, un grande maestro del cinema italiano che, alla veneranda età di 84 anni, dirige un film di genere drammatico che racconta la prima grande guerra mondiale vissuta al fronte nel 1917. Gli eventi narrati sono stati tratti da una sceneggiatura scritta dallo stesso Olmi, ispirati da una storia realmente accaduta sul fronte Nord-est tra gli altipiani ghiacciati di Asiago, al confine tra il Veneto e il Trentino Alto Adige, nei luoghi dove 44 anni prima lo stesso regista aveva girato “I recuperanti” (un contesto post- guerra).

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La vicenda narra di un avamposto militare in cui due soldati antepongono la loro coscienza alle ferree regole dell’esercito italiano, disobbedendo agli ordini superiori sul trovare posizionamento per spiare le linee nemiche. Il loro è un gesto morale che concede dignità ed eroicità agli uomini in un periodo storico in cui le armi prevalgono sulla ragione, e la ragione cerca conforto nella condivisione fraterna. Non c’è più alcuna differenza tra un alto ufficiale e un comune soldato, entrambi sono disposti a disobbedire ad un ordine sbagliato e a dare la vita per i propri compagni, ma nel rifiuto di un inutile suicidio di gruppo per la propria patria: “sui monumenti che ancora oggi ritraggono quegli alti comandanti, bisognerebbe scrivere sotto – criminali di guerra”.

Il nuovo film di Olmi girato tra Gennaio e Febbraio 2014, è stato interamente ambientato negli interni e nei dintorni di due trincee, ricostruite nei minimi dettagli con grande perizia scenografica su fatti accaduti nell’arco di un’unica notte, eventi rapidi che si susseguono preannunciando l’imminente disfatta italiana a Caporetto. “Tutto ciò che poteva essere imprevedibile è divenuto storia”. Olmi trova il modo di realizzare questo capolavoro evocando il passato eroico di un manipolo di militari sospesi tra la vita e la morte; le atmosfere girate sul set sembrano riproporre gli attimi angoscianti di uomini pronti a tutto immersi in un paesaggio gelido ed innevato dove riuscire a sopravvivere equivale a mettere in gioco la propria esistenza. “Torneranno i prati” è qualcosa di più di un semplice film di guerra, è il racconto della vera essenza del valore umano, una lunga attesa fatta di ricordi e di vane speranze sepolte dal tempo. Ad Olmi già da tempo non interessa più portare a casa ulteriori riconoscimenti, (ricordando una Palma d’Oro per “L’albero degli zoccoli” , e due Leoni d’Oro per “La leggenda del santo bevitore” e “alla carriera”), ma raccontare l’inutilità dei conflitti e le forti emozioni vissute da alcuni militari.

Nel corso di una conferenza stampa il regista chiarisce il suo punto di vista : “ Prima di essere bello, questo film deve essere utile. Le celebrazioni del centenario non devono essere solo uno sventolio di bandiere, ma soprattutto un modo per capire perché si arriva a massacrare il proprio ed altri popoli. Sappiamo che la guerra è la più grande stupidaggine, ma siamo sempre a rischio di ricaderci. Basti pensare a quei popoli vicini che non possono più tollerare la propria situazione”. Il film si avvale di un notevole e nutrito cast artistico: tra cui Claudio Santamaria (ufficiale territoriale), Alessandro Sperduti (il tenente), Francesco Formichetti (il capitano), Camillo Grassi (l’attendente), Andrea Di Maria ( il conducente di mulo), e Niccolò Senni.

Olmi realizza ”Torneranno i prati” per una produzione “Cinema Undici” e “Ipotesi Cinema” per “Rai Cinema” con un budget di appena tre milioni e 200mila euro, sponsorizzati dalla “Banca Popolare di Vicenza, Vicenza Film Commission, Edison e la nota industria Nonino distillatori”; avvalendosi del taglio del 60% delle emissioni CO2 e rientrando pertanto nella fascia A con il 90% delle linee guida del protocollo “Edison Green Movie”. Inoltre una delle due trincee interamente ricostruita dalla troupe cinematografica, non è stata smantellata dopo le riprese, ma mantenuta come una testimonianza fedele alle antiche strutture, rientrando come cineturismo nei percorsi di visite guidate da parte delle associazioni “Guide Altopiano” e “Asiago Guide”.

“Torneranno i prati” dopo la presentazione ufficiale tenutasi il 4 Novembre a Roma, ci attende al cinema dal 6 Novembre per la “01 Distribution”. “Sulle montagne innevate si trova la pace, sulle montagne innevate si trova anche la morte”.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

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