Rileggendo i miei ultimi post ho avuto una visione: i miei lettori, convintisi con l’inganno che io sia una persona tutto sommato divertente, si ricredono e iniziano a darsi bottigliate sui genitali tipo Tafazzi cantando OH-OH-OH OH-OH-OOOOH OH. Insomma, sono stanca, polemica e acidissima. Lo so e me ne dispiaccio.
Pertanto oggi torno a più miti consigli per riportare il focus su cose importanti della vita. Su di loro, croce e delizia della vita mia: i capelli. Allora, succede che qualche tempo fa vengo coinvolta in un blogger day presso uno dei due saloni Toni&Guy di Torino per provare dei nuovi styling. E’ giusto che vi spieghi, a questo punto, qual è la mia relazione con il mondo degli acconciatori: loro amano me, ma io non amo loro. Loro mi amano perchè ho tantissimi capelli, di una nuance e una texture cosi anonime che si prestano a qualsiasi trattamento, taglio, decolorazione. Io non li amo perchè non mi fido di loro (in questo senso, i parrucchieri mi ricordano certi miei amorazzi di gioventù). Se poi aggiungiamo che i neon dei saloni mi esaltano il colorito itterico e ho avuto un trauma infantile, ecco, capirete perchè vado dal parrucchiere 3 volte l’anno, e pure malvolentieri. In più, non ho mai -ripeto mai- trovato il/la colorista del mio cuore.
Arrivata da Tony&Guy, ho capito che c’era competenza e divisione dei ruoli. Quindi ho deciso immediatamente di dare libero sfogo ai miei dubbi più reconditi e sottoporre a interrogatorio chiunque capitasse sotto il mio tiro, bombardando tutti di domande fastidiosissime. Potrei andarmene nella tomba portandomi dietro i segreti che ho appreso, ma siccome sono generosa li condivido subito con voi: 1) è ok fare anche due passate di shampoo e non una sola, ma sempre con poco prodotto 2) i soldi della Tangle Teezer possono essere serenamente investiti in rotelle Haribo 3) invece quelli della GHD sono denari ben spesi. Ma dai, ti ci voleva una laurea in tricologia per scoprirlo? No, lo immaginavo già, ma ammetterete che sentirsi rassicurati dallo staff di Toni & Guy è tutta un’altra cosa che farselo dire da quella pazzariell’ di Carlita Dolce.
Io che ripasso mentalmente la lista di domande con cui tartassare tutti quelli che mi passano a fianco
Dopo la solita sfilza di complimenti sull’estrema versatilità della Medusa che mi porto in testa (ma quanti! ma che bella base, ci farei sopra di tutto!) sono stata consegnata al professionista addetto al mio styling, da scegliere all’interno di questa collezione. Caratteristica comune a tutte le proposte, realizzate con i prodotti Label M, la linea di prodotti per lo styling by Toni&Guy, sono a-la rapidità di realizzazione e b-il risultato piacevolmente scomposto (contrapposto a quello fastidiosamente leccato tipo matrimonio della mi’ nonna, che ancora tanti saloni si ostinano a proporre nel 2015).
I prezzi variano in base alla lunghezza
Io, che sono più realista del re, ho scelto il Glam Garland: perchè? Ovvio, nel nome c’è Judy Garland: a me non serviva altro. In verità mi sarebbe servito un po’ di senso critico, perchè quando era finito (15 minuti esatti) mi sono osservata allo specchio e ho capito che -non possedendo nè l’aspetto etereo di Judy Garland quando canta “Over the rainbow” nè tantomento la sua fronte spaziosa- questo styling non faceva per me.
Ecco, io non sono così
Quando ha visto la mia espressione sconcertata, colui che si era preso in carico il mio caso non ha fatto quello che una persona normale -tipo io- istintivamente avrebbe fatto: non mi ha preso a phonate sul cranio dicendo “Potevi pensarci prima, sciacquetta con le doppie punte”, non mi ha pinzato le orecchie in una piastra bollente, non mi ha messo in bocca un diffusore per farmi tacere. Mi ha guardato e mi ha detto: DAI, FACCIAMONE UN ALTRO. “L’arte dello Zen e di fare gli styling alle sceme”, edizioni Toni&Guy.*
Allora ho scelto Fashion Fringe, che è una treccia che parte della nuca e arrva alla sommità del capo.Per realizzarla è stato prodotto un artificioso volume con l’ausilio una polvere magica che sembra-talco-ma-non-è, tipo quella di Pollon, dopodichè sono stata posizionata a testa in giù qualche minuto. Evidentemente questo afflusso di sangue al cervello mi ha fatto bene: quando ho sollevato il volto e mi sono vista, mi sentivo di nuovo carina, fuori era primavera inoltrata (NDR: pioggia a catinelle), la vita ha ricominciato a sorridermi e mi sono improvvisamente ricordata che nella hall mi aspettava un’altra grande soddisfazione: il buffet dell’aperitivo. Alchè, finalmente sazia e lontana dai neon, ho potuto farmi un selfie nell’abitacolo della mia auto. Ridevo un po’ meno il giorno dopo, visto che era lunedì 1 giugno, Instagram brulicava di gente che andava al mare a mostrar le chiappe chiare, mentre io ero in ufficio a lavorare vestita come la groupie di una punkband anni ’80. Ma pettinata benissimo, visto che per preservare il mio styling ho dormito con la testa sollevata come una geisha.
Siccome i signori di Toni&Guy non sono solo professionali ma anche generosi, hanno creato un blogger kit personalizzato, con una scheda descrittiva dei trattamenti più indicati per il capello di ognuna di noi fashion bloggers (risate registrate) e un profumo per capelli Label M. Ed è subito 1997, io che prima di tornare a casa mastico 8 Vigorsol e mi vaporizzo in testa qualsiasi cosa per passare il test olfattivo di mia madre. Che fingeva di non notare niente, ma che mi lanciava una delle sue frecciate: “Spero che oltre ad aver fumato, ti sia anche divertita”. Grazie, ragazzi di Toni&Guy, per questo tuffo nella mia adolescenza.
Sta molto bene nel mio bagno
*alcuni giorni dopo mi sono resa conto che uno styling simile sta piuttosto male anche a lei, e mi sono sentita meno sfigata
NOTA. Il servizio Fashion Fix e il profumo Label M mi sono stati omaggiati. Le opinioni sono mie. Tutti i servizi sono stati realizzati presso il salone Tony & Guy di via Principi d’Acaja 49. Sono bravi ed io ci sono già tornata a fare anche il trattamento Hydra, quello raccomandato nella mia scheda, andando quindi dal parrucchiere 2 volte in un mese anzichè le solite 2 volte in un anno.