I tre italiani protagonisti della notte Nba. Bargnani fa 26 punti contro Houston e riceve i complimenti dei compagni: “Sta giocando meglio di tutti noi”. Gallinari ne fa 23 ai Warriors di cui 11 nell’ultimo decisivo quarto che vale il successo dei Knicks. Venti punti per Belinelli e gli Hornets continuano a volare
Con 26 punti Andrea Bargnani trascina Toronto alla vittoria contro Houston (106-96). Continua spedita anche la marcia degli Hornets. New Orleans si gode l’ennesima prestazione di grande sostanza da parte di Marco Belinelli e supera Cleveland molto più nettamente di quello che il punteggio finale (108-101) potrebbe fare pensare. Seconda vittoria consecutiva per i Knicks di Gallinari che dopo il successo di Sacramento, replicano anche contro Golden State (119-125).
- Tutta la grinta di Andrea Bargnani
Toronto Raptors-Houston Rockets 106-96
Con un’altra solida prova di Andrea Bargnani (26 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) e con un ottimo ultimo quarto del gruppo, i Raptors si sbarazzano dei Rockets per 106-96 e mandano a casa i loro tifosi finalmente soddisfatti per la convincente vittoria. Soddisfatto è anche Bargnani che dopo la gara ha dichiarato: “Ci serviva una vittoria davanti al nostro pubblico. Avevamo giocato veramente male finora in casa e adesso due vittorie di fila ci danno più fiducia. Dobbiamo continuare a giocare così”. A fare la differenza è stato il contributo della panchina di Toronto e l’impegno difensivo nel momento cruciale che ha mandato in confusione Houston, poco lucida nel finale: “Abbiamo fatto un po’ di zona nell’ultimo quarto che ha funzionato perché abbiamo recuperato qualche pallone – ha spiegato Bargnani –. È servita parecchio ed ha spezzato il loro ritmo”. Toronto ha avuto qualche pausa pericolosa sia a inizio partita che nel terzo quarto, ma le riserve sono state brave a dare una sferzata quando serviva, rendendosi utili in diversi modi: Calderon mettendo ordine al suo ingresso in campo nel terzo quarto dopo qualche minuto di affanno in attacco, Kleiza e Andersen hanno contribuito con grande sostanza e precisione (15 punti in due nel secondo quarto con 7/9) e Johnson con 10 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate. In totale la panchina ha realizzato 46 punti contro gli 11 dei Rockets, che hanno avuto tanto da Kevin Martin, autore di 31 punti, e una discreta partita da parte di Scola e Battier, ma hanno pagato nel finale un po’ di nervosismo ed errori dettati dall’aggressività dei Raptors. Toronto ha invece eseguito bene in attacco negli ultimi minuti guidata da 2 canestri consecutivi importanti di Bargnani (95-90 a 2’49” dalla fine), una correzione di Johnson dopo un errore del Mago in entrata, un layup di Calderon e una schiacciata in contropiede di Weems lanciato da un passaggio lungo di Bargnani dopo un recupero difensivo firmato da Johnson e Bargnani. Il canestro spettacolare di Weems a 34” dalla sirena manda Toronto a +8 facendo esplodere l’arena, e Houston deve alzare bandiera bianca.
che mago — E pensare che la sfida era iniziata con clamorose dormite difensive di Toronto e con la prima penetrazione di Bargnani stoppata regolarmente da Scola. Il Mago però non si scoraggia ed entra presto in ritmo grazie a un pick and roll con Jack che lo libera al tiro. Da quel momento la difesa di Scola e poi di Hayes non è sufficiente a imbavagliare Bargnani che dopo i 30 punti della gara precedente ne realizza 26 dei quali 15 nel primo tempo. Nel primo quarto, i Raptors si affidano ai soliti protagonisti in attacco, Bargnani (11 punti con 5/7) e l’emergente Sonny Weems (9 punti nel primo quarto) e terminano la frazione 28-27. Dopo aver chiuso in testa il primo tempo per 51-43 si distraggono nel terzo quarto. Quando una tripla di Battier regala il +3 ai Rockets, la partita si inasprisce. Una gomitata fortuita di DeRozan manda Brad Miller in spogliatoio con un taglio al sopracciglio. Un passaggio errato di Calderon e un altro intercettato di Johnson lanciano Houston con due canestri in contropiede (68-74). Ma almeno Toronto termina in crescendo il terzo quarto con un pick and roll tra Calderon e Bargnani che produce un gioco da tre punti per il Mago (75-74). Infine nel quarto periodo Toronto mostra la faccia migliore facendosi trovare preparata al gioco fisico. Sul 91-87 il Mago infila la retina da pochi metri e poi in entrata centrale. Rich Adelman chiede i passi e Andrea chiede fallo. Gli arbitri giustamente lasciano correre. Calderon affretta un tiro e sbaglia, poi rimedia con il layup che mette una grossa ipoteca sulla gara (100-94) a 43” dalla fine. La schiacciata di Weems completa l’opera e Toronto esulta. Due vittorie consecutive per una squadra considerata tra le peggiori del campionato sono una grande iniezione di fiducia. Ed entrambe sono maturate con brillanti prestazioni offensive del Mago che viaggia a una media di 21 punti a partita. “Bargnani ha davvero fatto un bel salto di qualità – è il commento finale di Shane Battier -. Sta diventando molto difficile marcarlo”, e se lo dice lui che è uno dei migliori difensori della Nba bisogna credergli. Anche perché variando le soluzioni Bargnani dà pochi punti di riferimento agli avversari che lo marcano: una volta si infila tra la difesa e conclude in schiacciata, poi piazza una tripla, quindi tira piazzato ricevendo dalla media distanza e via dicendo. Anche i compagni riconoscono la sua bravura: “Andrea sta giocando meglio di tutti noi”, esclama Jose Calderon.
Toronto: BARGNANI 26 punti (10/16 da 2, 1/1 da 3, 3/3 tl), 6 rimbalzi, 4 assist, 3 palle perse, 3 falli in 36’. Kleiza 17 (7/11), DeRozan 15, Weems 13, Johnson e Calderon 10. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Jack 8.
Houston: Martin 31 (8/16, 11/11 tl), Scola 19 (8/19), Battier 14. Rimbalzi: Lowry 7. Assist: Lowry 12.
- Daniel Gibson contrastato da Marco Belinelli
New Orleans Hornets-Cleveland Cavaliers 108-101
Dopo il bel successo su Dallas, New Orleans se la vede con i sorprendenti Cavaliers. Dopo la fuga di LeBron Cleveland veniva considerata da un po’ tutti gli adetti ai lavori come la squadra peggiore della Eastern Conference, invece in questo inizio di stagione i Cavs stanno smentendo i tanti scettici. Marco Belinelli mette subito in difficoltà Anthony Parker, che è costretto a fermare fallosamente due penetrazioni del bolognese, tornando così in panchina dopo soltanto un paio di minuti di gioco. David West firma otto dei primi 10 punti di New Orleans, ma Cleveland con i canestri di JJ Hickson rimane in scia. Belinelli trova la retina dopo un bel movimento dalla media distanza, gli ospiti però provano l’allungo con l’ingresso in campo di uno scatenato Antwan Jamison. Il lungo di Cleveland realizza tre triple e mette a referto 11 punti in quattro minuti. Il primo quarto si chiude così con gli ospiti avanti 28-26. La panchina dei Cavs, che nelle prime gare della stagione ha dato un contributo importante, produce anche nel secondo quarto. Monty Williams comunque riceve buone indicazioni da Jerryd Bayless e Willie Green ma lo scatto decisivo nel primo tempo lo firma proprio Marco Belinelli. Quando il bolognese torna sul parquet a metà secondo quarto gli Hornets, infatti, prendono in mano le redini della gara. L’azzurro firma due triple consecutive e spinge i padroni di casa al +9. Trascinati dall’entusiasmo del bolognese, New Orleans scappa via piazzando un parziale di 15-0. Beli realizza un’altra tripla delle sue, poi, prima del riposo, si guadagna un fischio su una conclusione dalla lunga distanza, va in lunetta e trasforma tre liberi. A fine primo tempo gli Hornets sono avanti 62-43 e un eccellente Marco Belinelli con 16 punti è il miglior realizzatore (insieme al solito West) della squadra di casa. Cleveland apre la ripresa con otto punti consecutivi ma New Orleans non fa una piega e risponde con i punti di Paul e con un canestro da sotto di Beli. David West nella zona pitturata fa il bello e il cattivo tempo, i Cavaliers così rimangono lontanissimi. Nell’ultimo quarto però la truppa di Monty Williams si rilassa più del dovuto e inizia a commettere qualche errore di troppo. Gli ospiti nella seconda meta’ della frazione iniziano a prendere fiducia trovando un paio di canestri pesanti che riavvicinano Cleveland. Una partita che sembrava chiusa già all’intervallo torna interessante e a 21’’ i Cavaliers arrivano al -3. Belinelli però dalla lunetta chiude ogni discorso realizzando due liberi. New Orleans mantiene così la propria imbattibilità casalinga.
New Orleans: BELINELLI 20 (2/3 da due, 3/8 da tre, 7/7 ai liberi), 1 rimbalzo, 5 assist in 32’. West 34 (14/20), Paul 15. Rimbalzi: West 11. Assist: Paul 10.
Cleveland: Jamison 20 (2/7, 3/5), Sessions 16. Rimbalzi: Varejao 13, Jamison 11. Assist: Sessions 5.
Golden State Warriors-New York Knicks 119-125
Contro Golden State i Knicks mostrano progressi, almeno da un punto di vista offensivo, rispetto alle recenti performance. Ancora una volta Danilo Gallinari fa la differenza, firmando 11 dei suoi 23 punti nell’ultimo quarto. I Warriors, che devono rinunciare al rimpianto ex David Lee, fanno fatica a contenere l’esplosività offensiva dei Knicks. Gallinari fa subito male alla difesa dei padroni di casa realizzando tre canestri nei primi minuti del match. Negli ultimi sei minuti della frazione poi va in scena il Felton Show. Il playmaker, altalenante in questo inizio d stagione, diventa improvvisamente incontenibile e realizza 13 punti nella seconda metà del primo quarto. Monta Ellis e Andris Biedrins rispondono alle folate dell’ex Charlotte e Golden State riesce a rimanere nella scia dei Knicks. Proprio come a Sacramento, però. la compagine newyorchese cambia passo nel secondo quarto. I Knicks giocano una frazione stellare da un punto di vista offensivo (ben 41 punti a referto) e provano a scrollarsi di dosso i Warriors. Billy Walker, Wilson Chandler e Amare Stoudemire segnano a piacimento, Stephen Curry e Monta Ellis provano a limitare i danni ma Golden State va negli spogliatoi sotto 72-59 al termine di un primo tempo nel quale le difese fanno soltanto presenza. Il trend non cambia nel terzo quarto. New York trova con facilità comode conclusoni e i Warriors devono inseguire. Stoudemire attacca il canestro e Gallinari trova la retina con un altra conclusione dalla media distanza. I Knicks arrivano al +18 e sembrano in grado di gestire senza grossi problemi, nonostante la produzione di un ottimo Ellis, il tentativo di rimonta dei padroni di casa. Nell’ultimo quarto però Golden State riesce a mettere paura agli ospiti. I Warriors con le triple di Curry e Reggie Williams arrivano addirittura al -2 a 4’26’’ dalla sirena. Ma il Gallo non ci sta e con due canestri consecutivi dalla lunga distanza respinge l’assalto di Ellis e compagni. L’azzurro firma anche due liberi, mostrando grande affidabilità nei momenti più caldi del match, la compagine californiana non si arrende e prova a riavvicinarsi. A 1’24’’ dalla fine del match però ci pensa ancora una volta il giocatore milanese a mandare i titoli di coda sulla gara realizzando la tripla del 119-112. I Knicks chiudono il match tirando con un eccellente 57% dal campo e si godono un Felton (35 punti, suo massimo in carriera) finalmente decisivo e soprattutto un Danilo Gallinari in grande condizione. I suoi 11 punti negli ultimi cinque minuti, alla fine fanno la differenza per una squadra che, anche quando tira con percentuali stellari, fa troppa fatica a gestire il vantaggio.
Golden State: Ellis 40 (13/23, 4/7), Curry 29, Williams 18, Wright 16. Rimbalzi: Biedrins 8. Assist: Curry.
New York: GALLINARI 23 (4/10 da due, 3/5 da tre, 6/6 ai liberi), 1 assist in 33’. Felton 35 (9/10, 4/7), Stoudemire 26. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Felton 11.